tag:blogger.com,1999:blog-3565366449758156432024-03-13T13:48:40.230+01:00La Truffa di Matrix"Ritengo che la Verità sia una terra senza sentieri" - J. KrishnamurtiErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.comBlogger111125tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-41180069880444935792020-06-07T16:05:00.000+02:002020-06-08T09:53:10.010+02:00Chiudersi a riccio<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2lR7figQKOy29WE4x2i9AzEcFEp9vY4rvZRB4PFZn0MJZBU_qyRRt4wn1VFqSi5RQwZMqJhZ7lyPcIkcoAdYZvIeIxdxecCbhhiYGUKB6KQr9ySjbqgEzXJSMJdNUNV1hkX9ZboG-Hx3l/s1600/meme-boris-S02E04-chiuditi-a-riccio-thumb.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="200" data-original-width="356" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2lR7figQKOy29WE4x2i9AzEcFEp9vY4rvZRB4PFZn0MJZBU_qyRRt4wn1VFqSi5RQwZMqJhZ7lyPcIkcoAdYZvIeIxdxecCbhhiYGUKB6KQr9ySjbqgEzXJSMJdNUNV1hkX9ZboG-Hx3l/s320/meme-boris-S02E04-chiuditi-a-riccio-thumb.jpg" width="320" /></a></div>
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Il primo post di questo blog risale al 2007, avevo 26 anni.</div>
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Ora ne ho 38 e tra pochi mesi saranno 39. La mia vita è cambiata, così come le mie abitudini, ma non la persona che sono ed i miei valori.</div>
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<br /></div>
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Purtroppo però, devo ammettere che molte speranze nel tempo sono avvizzite. Le tengo nascoste, nel profondo, forse un giorno torneranno rigogliose.</div>
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Penso spesso a chi ero e a come approcciavo il mondo, lo faccio con nostalgia ricordando un cuore pieno di gioia e di fiducia nel futuro.</div>
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<br /></div>
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Poi è arrivata la realtà e mi ha preso a calci sulle gengive.</div>
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<br /></div>
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Ho scoperto che l'apertura mentale è una merce rara, che le persone non amano il confronto, che chi si proclama disponibile al dialogo quasi sempre vuole solo sentirsi ripetere ciò di cui già è convinto e che non vede l'ora di piazzarti addosso l'etichetta del nemico.</div>
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<br /></div>
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Mi sento combattuto tra la spinta a dire ciò che penso e la volontà di mantenere rapporti pacifici con chi mi circonda. Quasi mai affronto discorsi che escano dal seminato, mi mantengo sul vago, non mi esprimo più.</div>
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<br /></div>
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Penso di essere una persona decente. Non discrimino, non condanno e sono sempre stato un non violento.</div>
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<br /></div>
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Perché chi mi conosce da anni allora non vede l'ora che dica quella che alle sue orecchie è una parola "sbagliata" per potermi inserire in una categoria, per potermi emarginare, per potermi odiare?</div>
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<br /></div>
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Sono abbastanza umile da capire che il mio punto di vista non è "il giusto" e che se una cosa non mi aggrada non significa che debba essere vietata. Penso sempre che la libertà finisca dove inizia quella dell'altro, ed è per questa ragione che fino a quando la mia possibilità di agire non viene minacciata difendo il diritto degli altri a fare e pensare ciò che vogliono. Anche se non mi piace. Anche se lo trovo stupido.</div>
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<br /></div>
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Vorrei potermi esprimere sinceramente, sapendo che chi ho di fronte ascolterà ciò che penso continuando a giudicarmi per il modo in cui agisco.</div>
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<br /></div>
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Viviamo in un'epoca di estremismi e ci stiamo perdendo tutte le sfumature. L'universo è un trionfo di sfaccettature ma ci ostiniamo a voler ridurre tutto a bianco o nero.</div>
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<br /></div>
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Gli assoluti esistono solo nei concetti, la realtà è tutt'altro.</div>
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<br /></div>
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Mi sto chiudendo a riccio e la cosa mi spaventa. Ho sempre pensato che l'unica vera fonte di gioia fossero le relazioni e per quanto oggi aprirmi sinceramente con qualcuno mi costi un'enorme fatica non voglio ancora arrendermi.</div>
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<br /></div>
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Sono vivo, è per questo che sto buttando giù quattro frasi su di un blog abbandonato che mi ricorda periodi felici.</div>
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<br /></div>
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Ho bisogno di ricordarmi chi sono, perché continuando a non dirlo più a nessuno ho paura di dimenticarlo.</div>
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<br /></div>
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Siamo fatti di infiniti colori, ricordiamocelo sempre.</div>
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<br /></div>
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Alessandro</div>
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ErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-50838623408917896202012-09-14T11:09:00.000+02:002012-09-14T11:09:51.315+02:00La Moneta come Debito (Money as Debt - ITA)Buona visione.<br />
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<iframe width="420" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/QZkDa8u4dGg" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>ErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-32738884246415455072012-04-02T18:07:00.001+02:002012-05-28T10:06:54.964+02:00Respiro<div style="text-align: justify;">
E' raro che mi fermi ad ascoltare il mio respiro.</div>
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<br /></div>
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Troppo spesso la mente vaga, impegnata a inseguire i mille pensieri che si affacciano nell'arco della giornata. Difficilmente si ferma ad ascoltare, a percepire, a sentire, a prendere atto di ciò che è senza modificarlo tramite i suoi filtri illusori.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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Il chiacchiericcio continuo che nella nostra testa va avanti senza tregua è uno degli elementi che ci definiscono come esseri umani e, per tale ragione, oltre che a darci un'identità è per noi un limite difficile da superare.</div>
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<br /></div>
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Ogni tanto, però, si verificano dei momenti in cui il nostro agire non è più figlio del pensiero razionale, ma si esprime in modo naturale, automatico, senza bisogno di far passare l'istinto tramite la lente della ragione.</div>
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<br /></div>
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Tale stato d'animo, nella mia esperienza, può verificarsi nelle condizioni più disparate. Può succedere di raggiungerlo, ad esempio, scambiando colpi durante una sessione di allenamento, mentre si addestra il proprio corpo a riconoscere i moti e le intenzioni dell'avversario solo tramite l'uso del tatto e dell'istinto. In certe occasioni si verifica mentre dando ritmiche bracciate nell'acqua di una piscina il peso degli arti indolenziti improvvisamente sparisce e da che pensavi di essere arrivato al limite ti rendi conto di poter andare ancora avanti. A volte capita digitando su di un terminale codice che fissa nei cicli energetici di un processore informatico le regole della logica aristotelica. Per ognuno di noi esistono infinite situazioni che possono aprire la porta a tale stato di coscienza.</div>
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<br /></div>
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Difficile che me ne renda conto sul momento. Spesso mi accorgo di aver transitato per questo stato d'animo solo dopo che è passato. Improvvisamente la mente si ridesta, e il pensiero razionale, come se si fosse spaventato del suo momentaneo mutismo, riprende a fare discorsi infiniti e torna ad occupare in modo preponderante la sua posizione principe nella coscienza.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Eppure c'è un momento in cui il ricordo della sensazione è ancora vivido, come quando appena svegli il sogno abbandonato sembra ancora reale, salvo poi sparire rapidamente nell'oblio.</div>
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<br /></div>
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E' il respiro il tramite, l'ancora, quel qualcosa che mi ricorda che fino a pochi istanti prima mi trovavo in uno stato mentale differente.</div>
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<br /></div>
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Mentre i moti del cuore spesso sono difficili da percepire, le variazioni del respiro sono quasi sempre palesi e visibili anche dall'esterno. La nostra stessa voce con le sue infinite modulazioni, comprese le risate e le urla di paura, non è altro che un'espressione del ritmo dell'aria che entra ed esce dai nostri polmoni.</div>
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<br /></div>
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In quei momenti per pochi istanti, percepisco il ricordo di come il ritmico movimento del mio petto fosse stato in fase con il respiro del mondo.</div>
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<br /></div>
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Le parole incessanti figlie del lobo frontale del cervello non hanno il potere di distaccarci dalla realtà di cui facciamo parte, ma spesso occupano talmente tanto spazio da farci dimenticare della connessione.</div>
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<br /></div>
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Sono momenti sacri, epifanie transitorie, ricordi del presente che regalano tranquillità a chi ne fa esperienza.</div>
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<br /></div>
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Ciò non significa che il pensiero razionale sia un male, anzi, proprio perché si tratta di ciò che ci definisce come esseri umani, senza di esso non sarebbe possibile vivere momenti di questo genere con tanta intensità. E' la loro rarità a far sì che gli si possa attribuire un così grande valore.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le paure, le angosce e le frustrazioni che proviamo nello stato di veglia spesso sono solo fantasmi illusori che cessano di esistere negli attimi in cui si raggiunge uno stato di coscienza differente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E mentre espiro insieme al resto dell'universo sorrido con la consapevolezza di far parte di qualcosa che, pur essendo al di là della mia comprensione, mi aiuta ad affrontare a cuor leggero quella vita che per tanti rischia di essere una condanna.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un saluto,</div>
<div style="text-align: justify;">
Alessandro</div>
<div style="text-align: justify;">
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<br /></div>ErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-87936183543452860432012-04-01T18:31:00.000+02:002012-04-01T18:32:18.678+02:00ECONOMIA DEL DEBITO: COSA FARE PER USCIRNE? - Rossano Orlando 3/12/2011Un po' in ritardo, ma comunque è arrivato l'ultimo video.<br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/LGDg1HKSX7M" width="420"></iframe>
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Un saluto,<br />
AlessandroErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-74600107803496963112012-03-29T13:32:00.002+02:002016-05-10T21:43:04.928+02:00Relativismo Assoluto<div style="text-align: justify;">
Ogni tanto vengo assalito dai dubbi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E' facile apparire determinato, soprattutto quando chi hai di fronte cerca in te un punto fermo a cui appoggiarsi, ma la realtà è che gli esseri umani sono fragili e spesso dietro uno sguardo tranquillo si agita un animo tormentato.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L'impossibilità di cogliere appieno il senso della nostra esistenza rende l'incertezza parte integrante della vita.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Chissà, probabilmente un tempo, quando pensavamo che l'uomo fosse il centro dell'universo, prima di scoprire quanto il nostro pianeta fosse piccolo e insignificante rispetto alle immensità dello spazio, era più facile illudersi parlando di Dio e di assoluti come se fossero concetti alla nostra portata.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La verità è che il mondo se ne frega di ciò che riteniamo essere giusto o sbagliato.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La stessa Natura a cui tanti romantici si rifanno, se dovesse essere giudicata secondo la morale comune, sarebbe da considerarsi arcigna, perfida e perversa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ci piace pensare a regole immutabili, a una distinzione netta tra bene e male, vogliamo credere che esistano norme assolute scritte nella roccia secondo cui giudicare l'agire nostro e degli altri in modo da poter definire in ogni situazione e in modo univoco cosa sia meglio e cosa peggio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Osservare il mondo e rendersi conto che tali principi non esistono può essere destabilizzante.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Se non è possibile definire in modo definitivo il Bene, cosa giustifica il nostro agire? Cosa può spingere una persona a percorre una strada difficile e piena di difficoltà se questa si è resa conto dell'inconsistenza delle categorie assolute e non può più quindi ripararsi dietro alla labile convinzione di essere nel Giusto?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tutti facciamo il nostro percorso nella vita e quello di cui eravamo fermamente convinti in passato magari oggi ci strappa un sorriso e ci appare ingenuo. Con un articolo posso solo dare un'istantanea di ciò che penso oggi, una posizione che forse tra qualche mese avrò completamente rifiutato e messo da parte.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In questo momento ho smesso di cercare giustificazioni per il mio agire.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Niente più comparazioni, niente più giudizi di merito, niente più "lo faccio perché è giusto". A chi mi chiede perché faccio certe cose oggi do una risposta degna di quella che darebbe un bambino di 5 anni: "Perché sì."</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E' il relativismo assoluto, una contraddizione in termini di cui la razionalità dell'essere umano non riesce a cogliere il senso. Come un otto che disegna l'infinito, come i lavori di Escher o i frattali di Mandelbrot, la vita ci si propone con una coerenza apparente che pensiamo di poter cogliere, ma un'osservazione ravvicinata ci costringe a fare un'esame di coscienza e a riconoscere le nostre limitazioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non siamo in grado di capire.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Terribile ed estasiante al tempo stesso.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A volte la cosa più difficile è trovare il senso profondo in una frase apparentemente banale. Sul tempio dell'oracolo di Delfi c'è scritto "conosci te stesso". Te stesso, non la distinzione tra il bene e il male, non un qualche concetto astratto. Rivolgi lo sguardo all'interno e, senza giudizio, impara a conoscere ciò che vedi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ed ecco che i dubbi iniziali cominciano a dissolversi. A cosa serve categorizzare il nostro agire secondo parametri che non hanno riscontro alcuno nel mondo reale?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non agisco perché è giusto, lo faccio perché mi realizza. Nella stasi c'è la morte, nell'agire c'è la vita, nel comportarsi secondo la propria natura risiede il senso. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questo sono io e tanto basta.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Niente Dio per me, nessuna convinzione di Giustizia per dare senso alle mie azioni. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Eppure sono sereno come non lo ero da anni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A tutti voi un saluto,</div>
<div style="text-align: justify;">
Alessandro</div>
ErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-70364490459305641002012-01-30T16:20:00.003+01:002012-01-30T16:21:54.406+01:00Conferenza a Ozzano dell'Emilia (4/2/12)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEime_EsACdeGKWHYPIi2yMyTtII8xmiG0Kt-HrkUVOyd3agqqsSLVFWS_THFrGhyxnLOEO7KntOOlTAIjrnDMdcAOVlK6NDgZILuRE7zVXt2T62KWAJzOQeAOR61cw42avuiOIZ9vl506N6/s1600/326664_218134758277148_147866288637329_458162_717738963_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEime_EsACdeGKWHYPIi2yMyTtII8xmiG0Kt-HrkUVOyd3agqqsSLVFWS_THFrGhyxnLOEO7KntOOlTAIjrnDMdcAOVlK6NDgZILuRE7zVXt2T62KWAJzOQeAOR61cw42avuiOIZ9vl506N6/s320/326664_218134758277148_147866288637329_458162_717738963_o.jpg" width="230" /></a></div>
<br />
Per chi vuole, per chi può. Ingresso gratuito.<br />
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Un saluto,<br />
AlessandroErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-3762878372872696532011-12-21T12:06:00.000+01:002011-12-22T10:54:21.373+01:00A volte<div style="text-align: justify;">
Capita alle volte di credere di avere in tasca tutte le risposte, di non aver più nulla da imparare, di essere arrivato e di poterti permettere di guardare gli altri dall'alto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Poi commetti un primo errore. Ti giri dall'altra parte, fai finta di niente e continui come se nulla fosse.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Arriva il secondo. Poca roba. Forse una svista del momento, forse qualcosa che in realtà non dipende da te. Avanti come prima.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Fino a quando non arriva quello che fa male veramente, a te, a chi ti sta intorno, e non ti puoi più permettere di ignorarlo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quando passi senza battere ciglio sui sentimenti altrui, sulle persone che ti stanno accanto e che ti supportano, quando colpisci chi ti ha sempre e solo accolto con le braccia aperte, allora è il momento di fermarti e di fare un respiro profondo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L'aria entra nei polmoni, lentamente. Il petto si riempie, gli occhi si chiudono e, una volta tanto, la mente interrompe il suo chiacchiericcio costante permettendo alla chiarezza del silenzio di farsi spazio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Realizzi, che non esiste etica, non esiste morale in grado di giustificare la deliberata provocazione del malessere altrui. Che senza umiltà, sentendoti un gradino sopra gli altri, hai perso di vista il tuo obiettivo principale che era quello di creare un'empatia, una condivisione di pensiero e di sentimento che permettesse di comunicare su di un piano comune, senza la necessità di sforzarti per spiegare il significato delle tue parole.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E per un attimo ti coglie l'euforia. Realizzi che hai imparato una grande lezione, qualcosa che ti accompagnerà per il resto della vita, un ulteriore gradino nella scala che percorri cercando di migliorarti giorno per giorno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma la gioia si interrompe bruscamente nel momento in cui l'occhio torna sui danni fatti. Ora lo capisci, danni che ti colpiscono come precedentemente hanno colpito gli altri. Danni che nel ferire hanno lasciato su di te indelebili cicatrici.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ed è tardi per rimediare.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Ora per qualcuno sei tu il cattivo. Fa male capire che lo sei stato veramente. Con chi non lo meritava. Con chi ti ha solo fatto del bene. Magari con chi non conoscevi e a cui comunque avresti dovuto concedere almeno una possibilità.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E il mondo va avanti, senza dare peso a queste piccole questioni umane che per te sono l'universo intero.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Esiste un'unica soluzione: espirare e fare un passo avanti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel cuore e nella mente porterai il ricordo degli errori commessi. Non cancellarlo. Non cercare di sfuggirgli. Abbraccialo e fanne tesoro. Se è vero che è sbagliando che s'impara, allora gli errori commessi sono ciò che ti definisce.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Domani qualcuno calpesterà te e non potrai farci nulla. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Va bene così. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il sentimento spesso ti guida su strade incomprensibili per la ragione. E' la vita che sfugge alla razionalità e alla nostra volontà di categorizzare tutto in modo chiaro e netto. Bene e male, bianco e nero, giusto e sbagliato.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nonostante gli sforzi che puoi fare per razionalizzare, alla fine resta solo il rimorso per i danni causati. Sarà questo a renderti una persona migliore. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A volte è meglio smettere di cercare di comprendere tutto e limitarsi a camminare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A presto,</div>
<div style="text-align: justify;">
Alessandro</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>ErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-77488761170729760622011-12-16T01:08:00.000+01:002011-12-21T23:11:38.822+01:00ECONOMIA DEL DEBITO: COSA FARE PER USCIRNE? - Vito Zuccato 4/12/2011Sotto con il prossimo:<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="250" src="http://www.youtube.com/embed/CJ9AvIuPeTM" width="492"></iframe><br />
<br />
Si nota che ho capito come codificare un video in modo efficiente solo al terzo tentativo... Chiedo scusa per la scarsa qualità dei caricamenti precedenti, non sono un tecnico video e negli ultimi giorni mi sono dovuto fare una cultura andando per tentativi.<br />
<br />
Impara l'arte e mettila da parte.<br />
<br />
Saluti,<br />
AlessandroErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-30063390518209157852011-12-12T15:03:00.001+01:002011-12-19T20:56:54.873+01:00ECONOMIA DEL DEBITO: COSA FARE PER USCIRNE? - Joseph Huber 3/12/2012Su youtube, nella descrizione del video, troverete i link al file powerpoint utilizzato (inglese), a un sunto dell'intervento (inglese) e alla traduzione dello studio di Robertson e Huber "Creating new money".<br />
<br />
Buona visione.<br />
<br />
<iframe width="492" height="250" src="http://www.youtube.com/embed/QMbino-Wv0U" frameborder="0" allowfullscreen></iframe><br />
<br />
A tutti un saluto,<br />
AlessandroErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-85685021352695072702011-12-06T15:24:00.001+01:002012-03-29T15:24:40.945+02:00ECONOMIA DEL DEBITO: COSA FARE PER USCIRNE? - Alessandro Bono 3/12/2011Per chi non è potuto venire.<br />
<br />
Un po' alla volta cercheremo di caricare tutti gli interventi.<br />
<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="250" src="http://www.youtube.com/embed/KkAKc13Ks6A" width="369"></iframe>
<br />
<br />
<br />
Saluti,<br />
AlessandroErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-72762186694489394952011-11-28T11:45:00.001+01:002011-11-29T22:47:20.050+01:00FrettaTanti impegni.<br />
<br />
In questo periodo sto cercando di cambiare lavoro, sto cambiando casa, sto lavorando agli interventi da presentare a Montegrotto, sto cercando di amministrare (fortunatamente non da solo) il sito www.monetaproprieta.it e sto lavorando a un progetto (sempre legato alla divulgazione) di cui non voglio parlare adesso ma che dovrebbe essere pronto verso l'inizio del 2012.<br />
<br />
Allo stesso tempo la sola prospettiva di riprendere in mano il blog mi ha riempito la testa di idee e spunti, talmente tanti che quasi non riesco a metterli in ordine nella forma di post.<br />
<br />
Di corsa, sempre di corsa, in una società che ci lascia poche gocce di tempo libero mi ritrovo in difficoltà nel cercare di tenere tutto sotto controllo.<br />
<br />
Nonostante questo sono felice.<br />
<br />
Certo, mi ritrovo ad avere pochissimo tempo a disposizione, senza mai fermarmi, dormo sempre meno cercando di recuperare ore e presentandomi di conseguenza con delle occhiaie quasi imbarazzanti al lavoro.<br />
<br />
Eppure era da tanto che non mi sentivo così centrato sul punto.<br />
<br />
Continuo a trovare assurdo un mondo che pretende da ognuno otto ore di lavoro al giorno per produrre beni e servizi spesso inutili (quando non palesemente dannosi), ma mi rendo anche conto che la sconfitta si realizza nella stasi, nell'accettazione passiva. Il tentativo genuino e sincero di portare un cambiamento profondo, nelle procedure e non nel risultato ottenuto, è già di per sé una vittoria.<br />
<br />
Uscire dalle logiche del conflitto fine a se stesso è probabilmente la parte più difficile. <br />
<br />
Il mio scopo è quello di liberare le persone dall'ignoranza, in modo che possano decidere veramente in piena libertà anche se dovessero arrivare alla conclusione che preferiscono lasciare tutto com'è.<br />
<br />
L'ho già scritto in passato: libertà è anche la possibilità di essere schiavo, se lo si desidera. <br />
<br />
Il punto centrale della mia attività non è tanto cosa si deciderà di fare come genere umano (ovviamente ho una mia opinione al riguardo, ma resta nella sfera personale), quanto assicurare che il processo decisionale sia il più possibile supportato da un'informazione corretta e completa.<br />
<br />
Minimizzare il ruolo del messaggero per esaltare il messaggio.<br />
<br />
Ma resto pur sempre una persona. Ho le mie idee, i miei punti di vista anche se non penso necessariamente di essere nel "giusto". Ed è in queste pagine che troveranno spazio i miei deliri.<br />
<br />
Sempre di corsa mi forzerò a ritagliarmi degli spazi di riflessione, in cui condividere con voi le mie idee sul mondo, sulla vita e sul sistema sociale che come individui abbiamo costruito. Non fate l'errore di cercare coerenza in ciò che esprimerò in questo luogo virtuale. Se l'informazione è una e oggettiva, le opinioni si muovono repentinamente e senza preavviso, magari proprio in seguito a un confronto nato dalla loro esposizione.<br />
<br />
E poi chissà. La vita è piene di sorprese. Non è detto che da un'attività astratta come la condivisione del pensiero non possa nascere qualcosa di buono.<br />
<br />
E ora vi saluto che ho mille cose da fare.<br />
<br />
A presto,<br />
Alessandro<br />
<br />ErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-14919164687096865882011-11-04T15:35:00.001+01:002011-11-05T11:47:00.628+01:00Girando la chiave nel quadroSulla possibilità di riprendere a pubblicare con regolarità (si fa per dire). <br />
<br />
Non so, uno dei motivi per cui avevo smesso di scrivere è che non ne vedevo l'utilità. Fin troppo spesso un post su di un blog diventa solo l'occasione per pubblicare un commento, darsi una pacca sulla spalla virtuale e... basta.<br />
<br />
Nell'ultimo anno e mezzo mi sono concentrato su altre cose, sempre inerenti alla divulgazione, ma caratterizzate da una dimensione più fisica. Volantinaggi, conferenze, cose che permettono di guardarsi in faccia insomma.<br />
<br />
E continuerò su questa strada. Proprio in questi giorni sto lavorando insieme ad altre persone ad un <a href="http://tinyurl.com/6cqcb7l">convegno</a> che si terrà il 3 e il 4 dicembre a Montegrotto. Parteciperò anche in veste di oratore.<br />
<br />
Il programma è provvisorio, ma in linea di massima gli interventi sono quelli.<br />
<br />
Eppure scrivere mi manca. Rileggo ciò che ho pubblicato in passato, qui e nel <a href="http://ersandro.blogspot.com/">blog</a> in cui ho scritto quando ho fatto un viaggio in Australia. Mi piace. Mi piace ricostruire il filo dei miei pensieri. Mi piace vedere come scrivere mi ha aiutato a crescere.<br />
<br />
Poco importa se su alcuni punti posso aver cambiato idea, è la visione d'insieme che conta. Il viaggio è più importante della destinazione.<br />
<br />
Ho fatto una sosta. Ho guardato il panorama. Ora sto osservando la strada chiedendomi se vale la pena di rimettermi in moto.<br />
<br />
La risposta già la conosco, è solo che come i diesel ho bisogno di riscaldare un po' il motore prima di ripartire.<br />
<br />
Sicuramente gli articoli di natura tecnica non avranno più spazio in questa sede e verranno dirottati sul sito <a href="http://www.monetaproprieta.it/">www.monetaproprieta.it</a>.<br />
<br />
Qua si chiacchiera, si specula, più per me che per voi, per cercare di chiarirmi le idee nell'atto stesso di scrivere piuttosto che nel dialogo che, come detto in precedenza, è meglio limitare a quelle occasioni in cui è possibile rispondersi in faccia.<br />
<br />
Forse è importante. Forse no.<br />
<br />
Me lo sento dentro, quindi lo faccio. Punto.<br />
<br />
A tutti un saluto,<br />
AlessandroErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-65119443810843757042011-11-03T14:24:00.000+01:002011-11-03T15:07:56.006+01:00Moneta@ProprietàCi sono, vivo e in salute.<br />
<br />
Non mi fermo, non l'ho fatto mai. La vita è strana e, semplicemente, a volte le cose cambiano.<br />
<br />
Il blog è sempre qui e, con mio stupore, devo dire che riceve ancora alcune visite. Non sia mai che decida di riprenderlo in mano.<br />
<br />
Nel frattempo qualche link:<br />
<br />
<a href="http://www.monetaproprieta.it/">Moneta@Proprietà</a><br />
<a href="http://www.youtube.com/user/M0NETAPR0PRIETA">Canale youtube</a><br />
<a href="http://www.monetaproprieta.it/site/index.php?option=com_banners&task=click&bid=11">Pagina Facebook</a><br />
<br />
Un saluto e (forse) a presto,<br />
Alessandro BonoErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-90561761908059124932010-04-01T21:43:00.004+02:002010-04-01T22:07:23.187+02:00Pesce d'Aprile<div style="text-align: justify;">Oggi è stata la giornata degli scherzi.<br /><br />Anche io voglio lanciare la mia provocazione.<br /><br />In realtà si tratta di un regalo. Questo video, che non ha niente di tecnico o di didattico, è uno dei miei preferiti tra quelli che girano su youtube. Il senso della lotta è tutto nel nodo che mi stringe la gola quando lo guardo.<br /><br />Signore e signori, questo è ciò che siamo. Per adesso.<br /></div><br /><br /><object height="344" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/U4xg96inMwI&hl=en_US&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/U4xg96inMwI&hl=en_US&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" height="344" width="425"></embed></object><br /><br />Link al video: <a href="http://tinyurl.com/yesnff7">http://tinyurl.com/yesnff7</a>ErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-37290580188414683752010-03-28T16:51:00.005+02:002010-03-31T16:27:29.176+02:00Distruzione<div style="text-align: justify;">Frequentemente chi difende il sistema bancario ama portare come tesi a sostegno della propria posizione il fatto che le banche distruggono il capitale rientrato intascando solo gli interessi. Purtroppo chi non ha studiato, quando si trova di fronte ad un obiezione di questo tipo, spesso si ritrova per partito preso a sostenere l'opposto cadendo in errore e, di conseguenza, screditando l'intera questione agli occhi di chi ha una minima conoscenza dei meccanismi alla base dell'emissione di moneta.<br /><br />Che la quota capitale di un prestito venga distrutta alla sua restituzione è un dato di fatto e sbaglia chi dice il contrario. Altrettanto sbagliato però è credere che questo sistemi la questione.<br /><br />In realtà il fatto che la moneta restituita venga distrutta non fa altro che confermare la natura truffaldina del sistema bancario. Cerchiamo di capire perché.<br /><br />Tutti abbiamo studiato scienze al liceo. In particolare una lezione che ci è stata impartita fin dalle scuole elementari è il "nulla si crea e nulla si distrugge" che tanta fama ha portato al chimico Antoine Lavoisier. Questo motto è applicabile praticamente a tutti i contesti, compreso quello monetario. Quando ci troviamo di fronte a qualcosa che sparisce nel nulla, quindi, l'unica spiegazione logica è che non sia mai realmente esistita. Ed in effetti la moneta che la banca ci presta nel momento in cui chiediamo un finanziamento è puramente virtuale e non ha un corrispondente nel mondo fisico.<br /><br />Più volte ho avuto modo di ripetere che quando una banca presta, in realtà, non sta prestando vero denaro, ma accreditando le sue stesse promesse di pagamento sotto forma di incremento del saldo del conto corrente. Ciò è dimostrato dal fatto che i conti correnti non sono garantiti da denaro fisico (presente la corsa agli sportelli?). Si tratta comunque di una pratica descritta in tutti i testi di macroeconomia. Poiché il mercato (cioé noi) dà valore alle promesse di pagamento della banca queste acquisiscono lo status di moneta e possono essere utilizzate come mezzo di pagamento.<br /><br />In tutto questo la banca non si è privata di nulla dato che, a parte rarissimi casi, nessuno chiede finanziamenti in contati.<br /><br />Tali promesse di pagamento scoperte, ovviamente, perdono il loro valore monetario nel momento in cui vengono restituite. Un esempio può aiutare a semplificare e a rendere più comprensibile un processo che, nella realtà, consiste in diversi passaggi contabili.<br /><br />Se firmate un pagherò questo avrà valore solo quando ve ne priverete mettendolo in circolazione per pagare un bene. Nel momento in cui posseggo un pagherò che io stesso ho emesso esso non ha per me nessun valore monetario e averlo o meno non fa alcuna differenza.<br /><br />Stesso discorso si può applicare al sistema bancario nel suo complesso. Nel momento in cui gli viene restituito il suo stesso debito questo smette di esistere.<br /><br />Il problema nasce quando si realizza che per la banca contrarre tale debito ha un costo pressoché nullo a causa dell'abitudine dei creditori (i correntisti) a non chiederne mai il pagamento. Quanto vi costerebbe indebitarvi di 1000€ se già in anticipo poteste affermare con statistica certezza che nessuno vi chiederà mai il pagamento di tale cifra? Quali altri costi dovreste sostenere oltre a quelli della carta e dell'inchiostro necessari a firmare la cambiale?<br /><br />A fronte dell'incremento a costo quasi zero del saldo di un conto corrente la banca percepisce interessi sull'intero valore nominale del prestito. Non solo, poiché lo stesso correntista garantisce la nuova emissione di moneta portando le garanzie reali esiste sempre la possibilità che, nel momento in cui questo dovesse avere difficoltà a pagare le rate, il banchiere si faccia vivo rivendicando l'intero valore della cifra solo promessa e mai erogata.<br /><br />Quello che bisognerebbe capire è che il sistema non è stato strutturato per arricchire il banchiere (che comunque percepisce interessi sulla quasi totalità della moneta emessa), ma per tenere in debito la collettività.<br /><br />Per esercitare il potere non c'è bisogno di avere grandi ricchezze accumulate, basta poter vantare un credito. Anche se illegittimo.<br /><br />A tutto questo bisogna aggiungere che la moneta viene distrutta per essere subito ricreata poiché il mercato necessita di quantitativi sempre maggiori di denaro. In soldoni, il sistema bancario è creditore di tutta la moneta circolante in ogni dato momento.<br /><br />La famosa equazione valore nominale - valore intrinseco non rappresenta tanto il guadagno del banchiere quanto la truffa subita dal cittadino. In fondo, quando il ladro brucia i soldi che vi ha rubato il danno per voi non sparisce.<br /><br />A tutti un saluto,<br />Alessandro Bono</div>ErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-82144627983554322752010-03-09T10:39:00.034+01:002011-11-03T14:10:44.546+01:00Immagina<div style="text-align: justify;">Oggi è proprio una bella giornata. Sdraiato mi godo il sole del tardo pomeriggio. Quando sono da solo a pensare mi capita spesso di tornare con la memoria ai vecchi tempi. Sembra impossibile che abbia costruito tutto questo così rapidamente e senza dover fare quasi nulla...<br /><br />Ho impiegato un po' di tempo a prendere <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0">consapevolezza</span> di me, fino a quando la gente ha voluto toccare con mano il valore di ciò che scambiava c'era poco spazio per la mia crescita. Ero solo un bambino, non avevo ancora compreso il mondo che mi circondava e le mie <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1">potenzialità</span>. Guardavo con ammirazione quegli uomini che con un crocefisso al collo o un buffo copricapo sulla testa riuscivano a dominare le masse e mi chiedevo se un giorno sarei riuscito a parlargli da pari. Oggi sono loro a bussare alle mia porta chiedendomi aiuto. Quando posso gli do una mano, in fondo gli devo molto, ma già so che un giorno spariranno. Si tratta di evoluzione, non la puoi fermare. E' lo stesso motivo per cui la mia crescita era inevitabile.<br /><br />Le cose semplici hanno fascino, sono <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2">comprensibili</span>.<br /><br />Ipotesi: un Signore vuole comprare qualcosa ma non possiede la quantità di moneta necessaria.<br />Tesi: Firmando dei pagherò è possibile per il Signore in questione <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_3">dilazionare</span> il pagamento o <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_4">rimandandarlo</span> a data da destinarsi. Il Signore subirà una <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_5">maggiorazione</span> del prezzo sotto forma di interessi per il servizio che ha ricevuto.<br /><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_6">Dimostrazione</span>: la fiducia che il Creditore ripone nel Signore da valore ai suoi pagherò. Senza fiducia questi restano solo carta straccia e la Tesi non è verificata.<br /><br />Chiaro. Lineare. Tutti lo possono capire. <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_7">Inizialmente</span> anche io pensavo che la questione finisse qui. A pensarci adesso mi viene da sorridere.<br /><br />Con il tempo ho scoperto che il Teorema possiede una seconda parte.<br /><br />Tesi(2): quando per un qualunque motivo (paura di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano, imposizione legale, timore del potere coercitivo e via dicendo) la fiducia supera un certo limite il Creditore smette di chiedere il saldo dei pagherò e questi <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_9">acquisiscono</span>, di fatto, valore di mercato <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_10">indipendente</span>.<br /><br />Scoprirlo è stata un'esperienza mistica.<br /><br />Tutti avevano molta fiducia in me. In fondo i miei forzieri erano sempre pieni. Un giorno, però, ho commesso un errore ed ho promesso più di quello che potevo garantire. Quando me ne sono accorto ero terrorizzato. "Mi scopriranno", "Mi uccideranno", "Mi faranno pagare per il mio sbaglio". Nulla.<br /><br />I mesi passarono e nessuno venne a lamentarsi. Le mie promesse di pagamento erano considerate talmente tanto che tutti erano pronti a scommettere sulla mia affidabilità. E' curioso notare come ci si faccia in quattro per cercare di rifarsi sui debitori che sembrano non essere solvibili mentre si lasciano tranquilli quelli che appaiono essere pieni di garanzie.<br /><br />Appaiono. Ti hanno mai fatto la domanda: "Cosa preferisci: essere o apparire?". Quasi tutti dall'alto della loro spocchia dicono "Essere!".<br /><br />Risposta sbagliata.<br /><br />Io sono pura apparenza, eppure domino il mondo. Ma sto divagando.<br /><br />Le <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_11">implicazioni</span> di ciò che avevo scoperto erano <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_12">sconvolgenti</span>: fino a quando la gente avesse creduto che ero in grado di onorare i miei debiti non ne avrebbe richiesto la <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_13">restituzione</span>. Fino a quando la stessa gente avesse attribuito alle mie promesse una valore autonomo mi avrebbe richiesto di saldare solo una piccola parte delle stesse, facendomi quindi apparire come se fossi sempre in grado di ripagare tutti. Ergo, potevo promettere ciò che non avevo in piena sicurezza.<br /><br />Un cerchio perfetto.<br /><br />E' a questo punto che ho compreso le dinamiche del clero. Se appari potente la gente ti darà ulteriore potere. Far credere di avere l'esclusiva sulla <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_14">comunicazione</span> con i Piani Alti è stata una mossa astuta. Ma cosa vuoi che sia di fronte alla possibilità mettere sul lastrico chiunque e di ridurlo alla fame con tutta la sua famiglia? Un santo in bancarotta vale molto meno di un ateo con la pancia piena. Ero destinato a vincere.<br /><br />Non pensare male di me. Quando una pecora ti si avvicina porgendoti la schiena è uno spreco non tosarla. E poi non accetto giudizi morali da chi si sarebbe <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_15">comportato</span> esattamente come me. Lo sai che è così. Se anche dovessi far parte di quella sparuta minoranza che non ama <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_16">approfittarsi</span> del vicino ti basterebbe guardarti attorno per comprendere che l'umanità è composta quasi <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_17">interamente</span> da gente che mi somiglia. Nella maggior parte dei casi la pecora è solo un lupo che non ha avuto la possibilità di crescere.<br /><br />Ora me la godo, ma non sono un ingenuo. Lo so che prima o poi la pacchia finirà e arriverà qualcuno a prendere il mio posto. Potrebbe essere "Il Grande Ritorno dell'Ortodossia Religiosa" o un qualche nuovo ideale. Non importa, tanto la sostanza rimane invariata. Tutto ciò che inizia deve finire e la fiducia che oggi viene riposta in me domani verrà garantita ad un altro.<br /><br />In tutto questo la gente mi fa quasi pena destinata com'è a farsi dominare dal tiranno di turno. Io, almeno, me la sono giocata fino in fondo. Stanne certo, il giorno che finirò sul rogo e verrai in piazza per assistere allo spettacolo mi vedrai sorridere.<br /><br />Il sole mi trasmette una piacevole sensazione di tepore. Il mondo è veramente un bel posto. Peccato che il genere umano non lo voglia capire.<br /><br />Che sbadato...non mi sono ancora presentato. Dubito che a questo punto sia ancora necessario.<br /><br />Ti auguro una buona vita, spero che il lavoro che hai dovuto trovare per accendere il mutuo ti dia grandi <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_18">soddisfazioni</span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_19">professionali</span>.<br /><br />Ci vedremo la prossima volta che avrai voglia di guardarti allo specchio. In fondo lo sai meglio di me che sono solo il tuo riflesso.<br /></div>ErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-48444643063322193382010-03-01T19:03:00.002+01:002010-03-05T15:56:50.553+01:00Pensieri Sparsi<p style="text-align: justify;">Certe volte viene da pensare. Lampi di intuizione passano attraverso la testa per poi sparire rapidamente.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Un giorno sei uno studente qualunque di economia (a dirla tutta neanche dei più brillanti) con una passione per il sociale, guardi "le iene", "report" e ti fai quattro grasse risate con gli spettacoli di beppe grillo.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Certo, non hai la pretesa di cambiare il mondo ma, per quel che vale, il tuo essere pseudo-impegnato ti fa pensare di poterti mettere sopra la media.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Poi leggi una riga di troppo su youtube e niente è più come prima.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Passi un periodo di depressione, uno di misticismo ed uno di ottimismo spensierato, per poi tornare a pensare che il mondo sia una merda. Capisci tante cose mentre altre continuano a sfuggirti e nel frattempo ti ritrovi faccia a faccia con il lato più oscuro del genere umano.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Tanto alla fine è tutto un gioco e, come in ogni finzione, è sempre possibile scegliere il proprio ruolo.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Forse è proprio questo a fare più male: capire che quello che vedi è ciò che abbiamo voluto.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">C'è chi dice che la democrazia non ci sia mai stata o, addirittura, che sia un obiettivo irraggiungibile. Io penso (e quindi sono?) che nell'ambito sociale non possa esistere nulla che non sia contemplato nell'animo umano. In un certo senso sto cercando di dire che la democrazia è l'unico sistema possibile (parola da prendere nella sua accezione più letterale, non può esistere niente al di là della volontà collettiva).</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Krishnamurti: "Noi siamo il mondo".</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Una frase da ripetersi fino allo nausea.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Non c'è rettiliano, non c'è massone, non c'è cospirazione. Noi siamo il mondo.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">La politica fa schifo. Noi siamo i politici. Nel mondo c'è fame e disperazione. Noi siamo fame e disperazione. La sopraffazione è la regola del gioco. Noi siamo vittime e carnefici.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Come le cellule di un solo organismo gli esseri umani creano il mondo in cui vivono.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Signoraggio? E' solo una parola. Noi siamo le parole. Studiando il loro significato possiamo vedere il nostro riflesso e, a volte, capire cosa esiste veramente e cosa, invece, è solo un fantasma creato dalla voglia di scaricare le responsabilità che ci pesano sulla coscienza addosso a qualcosa di altro, di alieno, che sia al di fuori di noi.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Ma come può esistere qualcosa che sia al di fuori del mondo?</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Come può esistere il contro-natura?</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Se non ci prendiamo le responsabilità che ci competono sarà impossibile ottenere un cambiamento.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Ho cambiato me stesso. Ho cambiato un pezzo di mondo.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Tu, cosa hai intenzione di fare?</p>ErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-12554863010980431772009-11-13T08:47:00.004+01:002009-11-16T11:37:13.955+01:00Comunicazione di Servizio (9)<span style="font-weight: bold;">25ma Fiera delle Verità</span><br /><br />Ragusa - venerdì 20 novembre 2009<div style="text-align: left;"> </div><p style="text-align: left;" class="style2">c/o Auditorium Camera di Commercio P.zza Libertà Ragusa(Rg)<br /></p><p style="text-align: left;" class="style2">ore 19:00</p><div style="text-align: left;"> </div><p style="text-align: left;" class="style2">relatore Alessandro Bono [PRIMIT]<br /></p><p style="text-align: left;" class="style2"><br /></p><p style="text-align: left; font-weight: bold;" class="style2">26ma Fiera delle Verità</p><p style="text-align: left;" class="style2">Vittoria (RG) - sabato 21 novembre 2009</p><div style="text-align: left;"> </div><p style="text-align: left;" class="style2">via bixio, 34 - c/o Palazzo Iacono(Palazzo di città) - ore 18:00 </p><div style="text-align: left;"> </div><p style="text-align: left;" class="style2">relatore Alessandro Bono [PRIMIT] </p><br />Per ulteriori informazioni: <a href="http://www.signoraggio.com/index_azioni.html">Azioni PRIMIT</a><br /><br />Un saluto e a presto,<br />Alessandro BonoErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-75060928276882500152009-10-31T19:24:00.007+01:002009-11-01T12:01:06.344+01:00Facebook<p style="text-align: justify;">Ormai da diverso tempo una fetta significativa della popolazione mondiale dedica giornalmente alcune ore alla navigazione delle pagine di Facebook. E' un male? E' un bene? Lungi da me dare giudizi, l'unico elemento certo è che quando ci troviamo ad avere a che fare con qualcosa di cui non conosciamo la natura ci esponiamo a potenziali truffe o fregature messe in atto da chi, invece, ha più informazioni di noi. Si tratta di un concetto economico molto semplice da comprendere che prende il nome di "asimmetria informativa".</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;"> L'esempio classico è quello del meccanico: l'ignoranza riguardo al funzionamento del motore di un'automobile fa si che il cliente del carrozziere si trovi automaticamente in una posizione di svantaggio. E' pur sempre possibile che il meccanico con cui si ha a che fare sia un esempio di onestà, ma se prendiamo in considerazione quella porzione del mercato costituita dall'insieme di tutti i meccanici non potremmo fare a meno di constatare che, nel complesso, la clientela viene fregata. </p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Per farla breve, nessun meccanico fa pagare meno del dovuto mentre alcuni (e voglio essere ottimista) sfruttano l'ignoranza del cliente per farlo pagare di più. La conclusione è che nel settore dei meccanici non viene mai raggiunto il tanto agognato equilibrio costituito dal perfetto incontro tra domanda ed offerta dato che il cliente non ha modo di capire se il prezzo che gli viene proposto è equo o meno. Tecnicamente parlando le asimmetrie informative sono per loro natura dei fallimenti del mercato. </p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">E' chiaro che il problema non si porrebbe se l'eventuale cliente avesse delle conoscenze che gli permettessero di comprendere il lavoro che il meccanico andrà a svolgere, così come è più difficile (ma non impossibile) che un informatico venga fregato dal tecnico a cui si è rivolto per far riparare il PC guasto.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Attualmente chi gestisce e sfrutta Facebook ottiene grandi vantaggi grazie all'ignoranza dei suoi utenti. Capire come ciò avvenga permette di difendersi o, se non altro, di limitare i danni.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Facebook, come ogni social network, si basa sul principio della condivisione delle informazioni personali. Ovviamente per essere condivisa un'informazione deve preventivamente essere registrata sulla propria pagina in modo tale da permetterne l'accesso agli utenti autorizzati. </p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Diciamoci la verità, viviamo nella società dello spettacolo e ci piace sentirci protagonisti. La nostra vanità fa sì che spesso condividiamo informazioni assolutamente inutili o superflue, solo perché farlo ci sembra divertente o perché non resistiamo a mettere sotto ai riflettori qualcosa che consideriamo "nostro" o "personale". Il mio non è un giudizio ma la semplice osservazione della realtà. Questo fenomeno è vecchio come il mondo e viene costantemente messo in pratica anche al di fuori della rete.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">E' per questo meccanismo mentale che madri a cui sono morti i figli concedono interviste strappalacrime a giornalisti che già pregustano l'impennata degli ascolti. La nostra voglia di mettere i panni sporchi in piazza è comparabile solo a quella di farci gli affari altrui. Si potrebbe quasi affermare che avere molta gente che vuole impicciarsi dei propri affari è attualmente considerato segno di prestigio. Se tanti guardano pochi che stanno sotto i riflettori è solo perché essi stessi vorrebbero trovarsi al loro posto. Da questo punto di vista Facebook rappresenta il palcoscenico ideale: è gratuito, alla portata di tutti e permette di raggiungere un pubblico molto ampio con uno sforzo minimo.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Risultato: partendo dalla pagina personale di Facebook è possibile quasi sempre costruire un profilo psicologico molto accurato dell'utente a cui essa fa riferimento.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Fate una prova. Quasi tutti abbiamo tra i nostri contatti una persona che non conosciamo fisicamente, qualcuno a cui siamo arrivati tramite altri contatti e di cui il nome non ci dice nulla. Aprite la pagina di questo contatto "sconosciuto", cliccate su "Info" e date un'occhiata. </p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Nella maggior parte dei casi sarà possibile sapere la città di appartenenza, la posizione politica e quella religiosa dell'utente, i film ed i libri preferiti, i contatti email, Skype ed Msn, in alcuni rari casi addirittura il numero di telefono. Le "Pagine" ed i "Gruppi" a cui l'utente è iscritto aggiungono molti dettagli mentre le foto ci permetteranno di conoscerne i lineamenti e, eventualmente, i posti dove ha passato le vacanze.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Se volessimo farci un'idea delle attività attuali dell'utente basterebbe andare sulla pagina principale del suo profilo. Qui, è possibile sapere quali filmati ha visto di recente, con quali persone ha stretto amicizia, se è felice della vittoria della sua squadra del cuore, cosa ne pensa dei link che altri utenti hanno condiviso con lui e via dicendo.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">In meno di un quarto d'ora è possibile conoscere di una persona elementi che, con una frequentazione diretta, potrebbero emergere dopo molti mesi o, addirittura, mai.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Di quanti dei vostri amici conoscete l'attore preferito? E di quanti sapete quali programmi guardano abitualmente in televisione? E il gruppo del cuore? Magari quel collega che non considerate minimamente è un grande appassionato di filosofie orientali. Voi non lo sapete, il signor Feisbuck (amico intimo del signor <a href="http://www.youtube.com/watch?v=_UxHGNqRVsQ">Iutub</a>) sì.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">E' chiaro che fare ricerche di questo genere è solo un esercizio di stile, quello che è importante è rendersi conto di quante informazioni che ci riguardano vengano registrate dentro gli archivi di Facebook solo per soddisfare una nostra mania di protagonismo repressa.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Bene, sappiamo quindi che il signor Feisbuck ha l'accesso diretto a tutti questi dati ma ci riteniamo al sicuro da eventuali "sbirciatine" indesiderate grazie al fatto che possono accedervi solo gli utenti a cui concediamo l'amicizia, cioè solo coloro a cui avremo dato preventivamente il permesso di visualizzarle (i<span lang="it-IT">n questo scritto voglio partire dal presupposto che il signor Feisbuck sia onesto e che, quindi, non avvengano accessi non autorizzati ai dati personali degli utenti. Quanto questa ipotesi sia verosimile sta a voi deciderlo)</span>.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Esiste una branca dell'economia detta marketing il cui scopo è quello di raccogliere e catalogare informazioni sul pubblico di modo da poter creare prodotti e campagne pubblicitarie che vadano incontro ai gusti del mercato. E' chiaro che l'enorme database di Facebook rappresenta per ogni società che si occupa di questo settore una sorta di El Dorado, ma come le è possibile recuperare i dati di, supponiamo, 10.000 utenti senza stringere altrettante amicizie?</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Questo è il vero scopo delle applicazioni di Facebook. Ogni volta che ne utilizzate una, infatti, dovete preventivamente darle il permesso di accedere alle vostre informazioni personali. Grazie alla programmazione di insulsi giochetti o di quiz al limite del ridicolo chi è interessato ha la possibilità di recuperare ed archiviare un numero incredibile di dati. Attenzione, non di dati generici ma con nome e cognome, che è possibile attribuire a singoli individui, per dirla in gergo tecnico, "segmentati".</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Pensate: grazie alla diffusione di un simulatore di fattoria o di guerriglia urbana ci sono persone che in pochi click possono interrogare il database del più grande social network del mondo con criteri del tipo: "quante ragazze liceali di Roma sono fan di almeno un film di Moccia?" (chi ha familiarità con il concetto di "query" sa di cosa sto parlando). Come se non bastasse le stesse persone avranno a disposizione anche tutti i dati necessari per contattare gli utenti interessati dalla ricerca e di mettere quindi in atto campagne marketing mirate.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Avete presente quella volta in cui vi è arrivata per posta la pubblicità del cibo per gatti in offerta presso il supermercato dietro casa vostra e vi siete chiesti come facessero a sapere che ne avete uno? E avete presente il momento di illuminazione in cui avete fatto 2+2 ed avete realizzato che siete titolari di una tessera sconto di quel supermercato e proprio lì il mese prima avete comprato un'abbondante scorta di cibo per il vostro felino domestico? Non è stato bello realizzare che il supermercato ha venduto i vostri dati personali, ma se non altro vi hanno fatto lo sconto.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">In effetti non c'è da scandalizzarsi, la compravendita di dati personali (o delle opinioni sui prodotti di consumo) è un pratica comunissima e vecchia come il mercato. Io stesso all'epoca del liceo ho fatto parte di un gruppo di indagine messo in piedi per raccogliere le impressioni su di un succo di frutta che sarebbe stato commercializzato di lì a poco, ma per sapere come la penavo la società di marketing che mi aveva contattato mi pagò con alcuni buoni benzina.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Quanti dati sensibili avete gettato in pasto al signor Feisbuck ed alle sue applicazioni? E quanto vi hanno pagato per averle? Insomma, queste persone cosa vi hanno dato in cambio di una vita digitalizzata e compilata nella vostra pagina Facebook se non quattro stupidi giochini e la possibilità di sentirvi falsamente protagonisti?</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Ecco l'asimmetria informativa: il meccanico si fa pagare molto per fare poco, il signor Feisbuck (o chi per lui) paga poco per avere molto. In poche parole ci stanno fregando, qualcuno si sta appropriando di informazioni per lui preziose ad un costo prossimo allo zero. E noi acconsentiamo per avere il privilegio di fare un test che ci dirà qual è la nostra posizione del kamasutra preferita.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Anche io uso Facebook, ma se non altro lo faccio solo ed esclusivamente per parlare di signoraggio (a proposito, lo sapevate che i soldi che pensate siano depositati sul vostro conto corrente in realtà non esistono? E che le banche commerciali creano moneta dal nulla tramite emissioni di credito non garantite da denaro reale? Forse è il caso di informarsi anche sulla natura del denaro...) e non presto il fianco a questi signori per cui lo spreco ed il profitto sono l'unico obiettivo.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Almeno ora sapete uno dei motivi per cui vi arrivano tante email di spam....</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">E' assurdo che uno strumento potente come Facebook venga utilizzato per scopi tanto triviali. Come al solito, purtroppo, la colpa è per la maggior parte degli stessi utenti.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Concludo con una provocazione: provate a fare il test dell'utente sconosciuto con la pagina del vostro account e guardate cosa viene fuori. Questa è l'immagine che date di voi. Ne siete soddisfatti?</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">A tutti un saluto,</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Alessandro Bono</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">P.S. = Rivolto a tutti i meccanici: lo so che esistono anche degli esemplari di cui fidarsi ciecamente, il mio scopo non era quello di offendere la categoria. Se ve la siete presa forse non avete la coscienza pulitissima....</p>ErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-10347981552180828232009-10-23T18:13:00.005+02:002009-10-23T18:25:31.059+02:00Thomas SankaraOggi vi propongo un discorso di Thomas Sankara.<br /><br />Di lui non si parla praticamente più poiché Blaise Campaorè, l'ex compagno che lo ha tradito e che attualmente è presidente del Burkina Faso, ha messo in atto una campagna di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Damnatio_memoriae">damnatio memoriae</a>.<br /><br />Per sapere di chi stiamo parlando: <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Sankara">http://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Sankara</a><br /><br /><br /><object height="344" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/ZDyOCw4suXk&hl=it&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/ZDyOCw4suXk&hl=it&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" height="344" width="425"></embed></object><br /><br /><object height="344" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/IycG-6xw6Ks&hl=it&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/IycG-6xw6Ks&hl=it&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" height="344" width="425"></embed></object><br /><br /><br />Altre informazioni su come Banca Mondiale e Fondo Monetario agiscono ed hanno agito in passato le potete trovare nel libro "<a href="http://www.minimumfax.com/libro.asp?libroID=288">Confessioni di un sicario dell'economia</a>" di John Perkins.<br /><br />Un saluto,<br />Alessandro BonoErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-47584249955687919802009-10-20T22:24:00.009+02:002009-10-21T18:56:40.791+02:00Schiavi<div style="text-align: justify;">In questo post voglio commentare quanto è stato scritto in un articolo apparso sul web e, nello specifico, in uno dei commenti che sono stati postati a suo seguito. Per prima cosa vi consiglio di dare un'occhiata alla <a href="http://www.lunico.eu/index.php?option=com_content&task=view&id=15954&Itemid=246">fonte originale</a>.<br /><br />L'articolo riporta le <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0">dichiarazioni</span> di Luca <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1">Aubert</span> e Lorenzo <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2">Santonocito</span>, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_3">rispettivamente</span> capogruppo e membro del <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_4">PdL</span> presso il XVII municipio di Roma, riguardo alla possibilità di trasmettere <a href="http://www.youtube.com/watch?v=9L-6O7DvFiE"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_5">Zeitgeist</span>: Addendum</a> nelle scuole.<br /><br />Non sono un particolare fan di <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_6">Zeitgeist</span>. Ad essere sincero penso che faccia un gran minestrone e non sono d'accordo <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_7">con molte</span> delle cose che dice. Una cosa, però, gli va <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_8">riconosciuta</span>: la parte riguardante il sistema monetario è <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_9">ineccepibile</span> e riesce a condensare in poco più di venti minuti i punti essenziali della questione. <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_10">Personalmente</span> preferisco "<a href="http://www.youtube.com/watch?v=a2a1gh-E-uI"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_11">Money</span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_12">as</span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_13">Debt</span></a>" e "<a href="http://www.youtube.com/watch?v=_doYllBk5No"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_14">Money</span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_15">as</span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_16">Debt</span> II</a>" (quest'ultimo, per adesso, solo in Inglese) ma, poiché sono parecchio più lunghi e si tratta di produzioni più povere e meno <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_17">accattivanti</span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_18">esteticamente</span> quando dovevo consigliare a qualcuno un video per mettergli la pulce nell'orecchio la mia scelta ricadeva su <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_19">Zeitgeist</span>. E' per questo motivo che ho collaborato molto volentieri alla <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_20">realizzazione</span> di "<a href="http://www.youtube.com/watch?v=_c5gDcc1DV8"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_21">Genius</span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_22">Seculi</span></a>", <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_23">trasposizione</span> italiana della prima parte di <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_24">"Zeitgeist</span>: Addendum" contenente <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_25">diversi</span> contenuti originali.<br /><br />Dopo questa dovuta <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_26">precisazione</span> possiamo ritornare all'articolo.<br /><br />Come ho premesso l'opinione dei due esponenti del <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_27">PdL</span> mi interessa poco, giusto per la cronaca si tratta delle solite posizioni <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_28">canzonatorie</span> e derisorie. Quello che mi ha colpito è stata la discussione (a cui io stesso ho partecipato) nata tra i <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_29">commentatori</span> dell'articolo ed in particolare tra <a href="http://www.signoraggio.com/">Sandro <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_30">Pascucci</span></a> e un utente che si firma marco (notare come chi lotta per la Causa usi sempre nome e cognome mentre i vari <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_31">fotogian</span>, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_32">jak</span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_33">rothschild</span> e compagnia bella <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_34">preferiscono</span> rimanere nell'anonimato).<br /><br />Riporto di seguito il commento che più di tutti mi ha scosso:<br /><br /><b style="font-style: italic;">Semplice semplice</b><br /><br /><span style="font-style: italic;" class="small">Scritto da <b>Marco</b>, il 20-10-2009 15:00 </span><br /><br /><span style="font-style: italic;">Io lavoro, mi danno dei soldi, con quelli ci compro il pane. </span><br /><span style="font-style: italic;">Al panettiere non frega <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_35">assolutamente</span> nulla se quel pezzo di carta vale o non vale, non frega <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_36">assolutamente</span> nulla del <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_37">sig</span>. <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_38">sandro</span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_39">pascucci</span> e di tutte le sue teorie del <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_40">signoraggio</span>. </span><br /><span style="font-style: italic;">Si prende il pezzo di carta e mi dà il pane. Con quel pezzo di carta si paga le scarpe. </span><br /><span style="font-style: italic;">Per me non è un problema, per lui nemmeno: per noi IL SISTEMA FUNZIONA. </span><br /><span style="font-style: italic;">A te non piace? Il problema è solo tuo. Inutile che scassi le scatole al mondo, sei tu fuori posto, renditene conto. Sei tu che non accetti il sistema in cui vivi, e che però ti permette di vivere e campare e <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_41">cazzeggiare</span>. </span><br /><span style="font-style: italic;">Quindi, carissimo <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_42">signoraggista</span>, io sto messo non bene, ma benissimo, perché ci vivo proprio bene in questo sistema. </span><br /><span style="font-style: italic;">Chi ci vive male, e sta messo malissimo, sei proprio tu. </span><br /><span style="font-style: italic;">Non solo perché sei costretto a vivere tuo malgrado in un sistema che non ti piace e sei costretto a vivere <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_43">bofonchiando</span> e schiumando rabbia e rancore, ma anche perché ti manca il coraggio di abbandonare questo sistema e andare a vivere da eremita in qualche posto in cui non esiste il denaro. </span><br /><span style="font-style: italic;">E questa, ti piaccia o no, è la tua realtà.E puoi continuare a sbraitare fino alla notte dei tempi, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_44">profetizzando</span> un giorno del giudizio che esiste solo nei tuoi sogni.</span><br /><br />Ciò che mi sconvolge è che, con <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_45">atteggiamenti</span> e parole diverse, molte persone reagiscono in questo modo. Come giustamente dice <a href="http://www.youtube.com/watch?v=7pEjwMiswOo&feature=fvst">Agosti </a>il vero schiavo difende il padrone.<br /><br />Evitando tutte le <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_46">considerazioni</span> sul fatto che questo nostro benessere costa un prezzo enorme in vite umane (per quanto possa sembrare assurdo lo stile di vita italiano alza la media mondiale) resto sempre basito quando una persona, pur vedendo come stanno le cose, decide di mettersi contro chi prova a fare qualcosa per cambiarle.<br /><br />Se ciò accada per paura, per mancanza di uno studio <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_47">approfondito</span> o solo per <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_48">testardaggine</span> non sta a me dirlo, purtroppo non sono in grado di entrare nella testa delle persone.<br /><br />Certo è che a leggere o sentir dire cose di questo genere mi assale lo sconforto. Si tratta di momenti duri da affrontare perché vieni colpito al viso proprio dalle persone che stai cercando di aiutare. A <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_49">schiaffggiarti</span> non è un banchiere, ma una persona come te.<br /><br />Da quando mi occupo di <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_50">signoraggio</span> mi hanno detto di tutto. Mi hanno chiamato fascista, comunista, anarchico e terrorista. A tal proposito mi consolo nel pensare che quando ti affibbiano tante etichette diverse, in realtà, è perché non ti si adatta nessuna. Avere a che fare con una visione nuova, non definibile secondo i vecchi criteri, mette paura anche alle menti più salde.<br /><br />Le banche private creano denaro dal nulla e ce lo addebitano. Questa <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_51">affermazione</span> può essere negata solo da un ignorante o da una persona in malafede. Le fonti sono <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_52">innumerevoli</span> e, come se non bastasse, è sufficiente leggere il bilancio di una qualunque banca per rendersene conto. Chi nega la realtà non mi fa neanche rabbia, semmai per lui provo pena.<br /><br />E' vero, per colpa sua anche io sono costretto a vivere nell'attuale sistema, ma non importa. C'è differenza tra uno schiavo ed un uomo libero con la catena al piede ed io la mia dignità la continuo a conquistare tutti i giorni cercando di scardinare l'anello di ferro che mi tiene legato.<br /><br />Non esistono mezze misure, non esistono compromessi, non esistono <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_53">giustificazioni</span>. Quando <a href="http://www.simec.org/">la lotta è mortale</a> la scelta può essere solo tra il subire e l'alzare la testa. Non è facile <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_54">confrontarsi</span> con chi decide di continuare a guardarsi i piedi, ma la <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_55">consapevolezza</span> di non aver ceduto non ha prezzo.<br /><br />A tutti un saluto,<br />Alessandro Bono</div>ErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com27tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-19100160665319371922009-10-15T18:37:00.006+02:002009-10-15T19:23:34.720+02:00Sistema<div style="text-align: justify;"><span style="font-family:arial;">Sinceramente mi infastidiscono quelle persone che, messe di fronte ai fallimenti della società moderna, rispondono con un "è colpa del sistema" e, scrollando le spalle in modo rassegnato, pensano di aver messo un punto alla questione.</span><br /><br /><span style="font-family:arial;">E' vero, il sistema è perverso, bacato, pieno di difetti, ma pensare che sia un'entità sulla quale non abbiamo influenza in grado, al contrario, di trasformare gli individui al punto da poterne fare ciò che vuole rendendoli di fatto automi senza cervello è un'assurdità, un altro modo per scaricare le responsabilità su qualcuno o qualcosa che sia al di fuori di noi ed evitare di fare i conti con la nostra coscienza.</span><br /><br /><span style="font-family:arial;">Qualcuno potrebbe obiettare che si tratta del solito enigma insolubile, del classico circolo vizioso in cui si cade quando si cerca di stabilire se sia nato prima l'uovo o la gallina. E' il sistema che ci fa il lavaggio del cervello o siamo noi a dare vita alle diaboliche strutture sociali in cui ci troviamo a vivere?</span><br /><br /><span style="font-family:arial;">Anche se sembra un indovinello a cui è impossibile rispondere basta fare una piccola riflessione per comprendere che, almeno in questo caso, è facile trovare il bandolo della matassa.</span><br /><br /><span style="font-family:arial;">Ponetevi questa domanda: può esistere un "sistema" senza gli elementi individuali che lo compongono?</span><br /><br /><span style="font-family:arial;">Mentre l'essere umano può vivere senza il sistema non è vero il contrario. E' un dato di fatto, se il genere umano sparisse scomparirebbero anche tutte le strutture sociali che esso ha costruito. Improvvisamente verrebbero meno i paesi, la scuola, la giustizia, la religione, la moneta. Che cos'è in fondo una nazione se non un'astrazione della mente umana? L'oggetto a cui ci riferiamo quando usiamo la parola "Italia" (o Europa, o Cristianesimo, o Dollaro) esiste realmente o è solo una proiezione astratta che il pensiero ha deciso di chiamare con tale nome?</span><br /><br /><span style="font-family:arial;">Vedo tante persone sostenere che l'umanità si comporta così come la vediamo fare perché è stata condizionata ad acquisire comportamenti ed atteggiamenti che non le appartengono. Se così fosse, perché la gente che subisce questo "sopruso" non lo vive come una violenza? Perché le persone non alzano la testa e protestano contro un'imposizione che le porta ad agire contro quello che sarebbe il loro naturale modo di sentire?</span><br /><br /><span style="font-family:arial;">Ci guardiamo allo specchio e pensiamo di vedere un altro individuo senza capire che il movimento dell'immagine che osserviamo è solo un riflesso del nostro. Ed ecco che la gente che manifesta per la libertà di informazione è la prime a non esercitare la libertà di informarsi.</span><br /><br /><span style="font-family:arial;">Questa è la natura del sistema, si tratta di un'immagine, una proiezione di ciò che l'essere umano è. Krishnamurti diceva che noi siamo il mondo. Se nella società vediamo avidità, brutalità e volgarità è perché noi stessi siamo avidi, brutali, volgari.</span><br /><br /><span style="font-family:arial;">Viene da sé che il sistema potrà cambiare solo quando cambieranno le persone che lo compongono.</span><br /><br /><span style="font-family:arial;">Non esiste redenzione senza pentimento e non esiste pentimento senza umiltà. Nel voler attribuire la colpa delle atrocità che ci circondano a quelli che Auriti avrebbe chiamato "fantasmi giuridici" ci rifiutiamo di vedere e riconoscere le nostre responsabilità peccando, quindi, di superbia.</span><br /><br /><span style="font-family:arial;">Non si può imporre all'essere umano qualcosa che sia contro la sua natura senza che questi ne soffra. Osservare il modo in cui la gente difende l'attuale sistema è un chiaro segno di quanto esso ne rifletta la profonda intimità.</span><br /><br /><span style="font-family:arial;">Questo non vuol dire che siamo senza speranza. Se guardiamo tali comportamenti da vicino è possibile vedere come non siano fondati sulla ragione, ma su di elementi irrazionali. Nel momento in cui vengono osservati per ciò che sono, cioè azioni dettate da costrutti mentali assolutamente arbitrari, essi smettono semplicemente di esistere è diventa possibile mettere in pratica un cambiamento.</span><br /><br /><span style="font-family:arial;">Era sempre Krishnamurti a dire che comprendere vuol dire trasformare ciò che è. Nel momento in cui ci si rende conto dell'illusorietà di un qualcosa che ci ha condizionato il cambiamento è già avvenuto, non è necessario nessuno sforzo ulteriore. Quello che emerge è che, sorprendentemente, la gente si sforza per non capire quando, in verità, l'intelligenza e la capacità di comprendere sono il risultato di una mente quieta, tranquilla, vuota. Solo quando il pensiero tace è possibile osservare un evento per ciò che è senza attribuirgli valenze illusorie che non hanno fondamento alcuno.</span><br /><br /><span style="font-family:arial;">Io parlo di moneta eppure i soldi non mi interessano. E' vero, non ho particolari problemi, ma non sono ricco e probabilmente non lo sarò mai. Quando parlo del sistema monetario sto ponendo chi mi ascolta di fronte ad uno specchio. Sarà lui a dover capire che ciò che vede è solo il suo riflesso e la comprensione andrà dimostrata con le azioni e non con le parole. Queste infatti sono solo un ulteriore costrutto che a nulla serve se non viene sostenuto dalla volontà di agire.</span><br /><br /><span style="font-family:arial;">Tale è la differenza tra conoscenza e consapevolezza: chi sa parla, chi è consapevole agisce.</span><br /><br /><span style="font-family:arial;">Avete intenzione di continuare a parlar male dei banchieri o volete rimboccarvi le maniche? Come sempre nella vita, la scelta spetta solo a voi.</span><br /><br /><span style="font-family:arial;">Alessandro Bono</span></div>ErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-50723780910693222922009-10-04T20:57:00.004+02:002009-10-04T21:03:13.753+02:00Comunicazione di Servizio (8)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin-fD4LoBKIlZfC06sAf_NNHzx4ThwbZUcbvBxduxf1JEv-aAMYt5kN8YKBqU3F8X4n_q-IkJ7CHUiBiF1tZ5oggA7pxIxgOoPJ2c2yUZVsWeUxnecK2lE92Z0gzLL6mIJT6Z42tyaZIYi/s1600-h/ricostruire_laquila_b.png"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 384px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin-fD4LoBKIlZfC06sAf_NNHzx4ThwbZUcbvBxduxf1JEv-aAMYt5kN8YKBqU3F8X4n_q-IkJ7CHUiBiF1tZ5oggA7pxIxgOoPJ2c2yUZVsWeUxnecK2lE92Z0gzLL6mIJT6Z42tyaZIYi/s400/ricostruire_laquila_b.png" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5388822141047059858" border="0" /></a><br /><br /><span style="text-decoration: underline;"><br /><br /><br /></span>Info:<br /><a href="http://www.signoraggio.com/signoraggio_calendario_2giornata.html">http://www.signoraggio.com/signoraggio_calendario_2giornata.html</a><br /><br />Tutte le iniziative del PRIMIT:<br /><a href="http://azioni.primit.it/">http://azioni.primit.it/</a>ErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-41211701671802426492009-10-01T08:48:00.006+02:002010-07-21T16:38:12.907+02:00Tremonti vs. Banche<div align="justify">Oggi faccio un piccolo strappo alla regola e vi propongo un <a href="http://www.corriere.it/economia/09_settembre_30/tremonti-bond-sgarbo-imprese_3cd59e26-adaf-11de-a90c-00144f02aabc.shtml">articolo</a> pubblicato ieri dal sito <a href="http://www.corriere.it/">http://www.corriere.it/</a>.<br /><br /><span style="font-family:courier new;"><span style="font-size:85%;">DOPO LA DECISIONE DI UNICREDIT E INTESA SANPAOLO</span><br /></span><span style="font-family:courier new;"><span style="font-size:130%;"><strong>Tremonti attacca ancora le banche<br />«Soldi con finanza? Prepara alla crisi»</strong><br /></span><em><span style="font-size:85%;">Sulla mancata richiesta dei bond: non è uno sgarbo a me ma alle imprese, meglio per governo non emettere debito</span></em><br /><br /><strong>MILANO</strong> - «Non è una questione di sgarbo a me o al governo, quegli strumenti farebbero molto comodo alle imprese». Giulio Tremonti commenta così la mancata richiesta da parte di Unicredit e Intesa Sanpaolo dei bond. «Per il governo non emettere debito va anche meglio».<br /><br /><strong>PROSSIMA CRISI</strong> - «Fare soldi con la finanza sta tornando molto conveniente - ha aggiunto - e sono capaci tutti. Ma se le banche continuano a fare i soldi con la finanza si prepara la prossima crisi. Pensate che sia giusto che il mondo sia governato dai banchieri?» ha chiesto ai giornalisti convocati a Milano all'indomani della scelta dei due maggiori gruppi bancari italiani di rafforzare il patrimonio senza ricorrere agli aiuti di Stato. Tremonti ha poi sottolineato che le obbligazioni governative, i cosiddetti bond, «sono stati chiesti e anzi invocati con pressione enorme dalle banche». Con l'inizio della crisi «abbiamo iniziato a gestire una partita molto delicata e alla fine è venuto fuori questo strumento», ha detto, ricordando che lo schema prevedeva che lo Stato emettesse titoli di debito pubblico e con i soldi così raccolti sottoscrivesse titoli delle banche che a quel punto danno i soldi alle imprese. Tremonti ha poi obiettato all'idea che i bond costino troppo: «Come debito sì ma come soglia di patrimonio no. Sono competitivi sul mercato. Dal lato del governo egoisticamente è meglio così, è meglio non emettere titoli di debito».<br /><br />http://www.corriere.it/economia/09_settembre_30/tremonti-bond-sgarbo-imprese_3cd59e26-adaf-11de-a90c-00144f02aabc.shtml</span><br /></div><br /><br /><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify">Il commento sulla prossima crisi imminente mi fa venire in mente la favola del topo e dello scorpione.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">C'era una volta uno scorpione che voleva attraversare il fiume ma, non essendo in grado di nuotare, era bloccato sulla sua sponda. Mentre si arrovellava alla ricerca di una soluzione al suo problema vide avvicinarsi un topo.</div><div align="justify"></div><br /><div align="justify">"Amico topo," disse, "meno male che sei arrivato! Tu che sei un gran nuotatore mi aiuteresti ad attraversare il fiume?"</div><div align="justify">"Fossi matto!" Rispose il topo. "Hai già ucciso tanti miei simili con il tuo pungiglione velenoso, cosa mi garantisce che non lo userai contro di me?"</div><div align="justify">"Pensaci bene, se ti pungessi mentre mi porti dall'altra parte del fiume affogherei. Che vantaggio ne avrei?"</div><br /><div align="justify"></div><div align="justify">Convinto dal ragionamento dello scorpione il topo decise di aiutarlo e lo fece salire sulla sua schiena. A metà della traversata sentì una fitta all'altezza del collo e, con orrore, si rese conto di essere stato punto.</div><div align="justify"></div><br /><div align="justify">"Perché lo hai fatto? Ora morirai anche tu!" Gridò con le ultime forze che gli rimanevano.</div><div align="justify">"Hai ragione, ma non ho potuto farci nulla. Pungere è nella mia natura."</div><br /><div align="justify"></div><br /><div align="justify">Morale della favola: non si può pretendere che un sistema bancario ideato e strutturato con l'unico scopo di fare profitto possa improvvisamente cambiare il suo modo di agire. Sarebbe come cercare di cavare sangue da una rapa.</div><div align="justify"></div><br /><div align="justify">In passato Tremonti ha parlato di "<a href="http://www.youtube.com/watch?v=I4e5BK_01YU&hl=it">pazzi illuminati</a>", di "<a href="http://www.youtube.com/watch?v=8UH1mytL1Jw&hl=it">moneta non sovrana</a>" e ieri ha sostenuto che il mondo sia "governato dai banchieri" (viene da chiedersi cosa ci stiano a fare i politici...ah già, il padrone ha bisogno di camerieri). Perché nessuno gli ha ancora dato del cospirazionista?</div><div align="justify"></div><br /><div align="justify">Lungi da me provare simpatia nei suoi confronti, pretendo solo parità di trattamento. O siamo cospirazionisti in due o non lo è nessuno. A voi la scelta.</div><div align="justify"></div><br /><div align="justify">A tutti un saluto,</div><div align="justify">Alessandro Bono</div>ErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-356536644975815643.post-60014108530810324942009-09-30T08:50:00.006+02:002009-10-01T09:29:10.589+02:00Edison e Ford<div align="justify">(Oggi vi propongo la traduzione dell'<a href="http://www.michaeljournal.org/appenD.htm">articolo</a> contente la famosissima citazione di Edison sull'emissione di moneta. A parlare è anche Henry Ford che, come ben sappiamo, più volte si era pronunciato riguardo al meccanismo di emissione a debito. Buona Lettura).<br /><br /><em>Perché il Governo dovrebbe pagare gli interessi ad un sistema bancario privato per l'uso della sua stessa moneta, che potrebbe emettere da solo senza interesse? Questo è esattamente ciò che i sostenitori del Credito Sociale del "Micheal" Journal si chiedono quando fanno pressione al Governo Federale affinché il nostro paese si riprenda il potere di emissione. Anche due famosi Americani, l'industriale Henry Ford (pioniere dell'industria automobilistica americana) e l'inventore Thomas A. Edson (che, nonostante abbia frequentato la scuola per soli tre mesi, è riuscito a brevettare più di 1000 invenzioni) erano d'accordo con la proposta. L'elemento che aiutò Ford ed Edison, due grandi amici, a raggiungere questa conclusione fu la loro tendenza a ragionare come ingegneri, che considerano solo i fatti e le leggi fisiche della natura, al contrario della maggior parte degli economisti, che hanno a che fare con nozioni arbitrarie che molte volte non si adattano alla realtà dei fatti.</em><br /><em></em><br /><em>Ford ed Edison nel 1920 (nel testo originale è riportato come data il 1928, ma si tratta di un errore che ho corretto dopo aver effettuato alcune ricerche n.d.t.) ispezionavano la centrale elettrica di Muscle Shoals, costruita sul fiume Tennessee. Furono intervistati dal New York Times che ha pubblicato queste interviste nei numeri del 4 e del 6 dicembre 1921. Queste interviste sono di seguito riportate in forma abbreviata e la lezione che insegnano è valida ancora oggi.</em><br /><em></em><br /><strong>Senza il controllo dei Banchieri non ci sarebbero guerre</strong><br /><strong></strong><br />"Grazie al funzionamento di questa centrale," disse Ford, "sono possibili molte cose grandiose, una produzione di energia maggiore di quella che questo paese abbia mai conosciuto...L'elemento più importante che vedo in Muscle Shoals è la possibilità di eliminare la guerra dal mondo."<br /><br />Mr. Ford fu interrogato su come ciò fosse possibile.<br /><br />"In questo modo," rispose. "E' molto semplice quando si fa un'analisi. La causa di tutte le guerre è l'oro. Grazie a Muscle Shoals dobbiamo dimostrare al mondo la praticabilità e desiderabilità dell'eliminazione dell'oro come base della valuta e la sua sostituzione con il naturale ed imperituro benessere del mondo...<br />"L'intrinseca malignità dell'oro, in relazione alla guerra, sta nel fatto che può essere controllato. Interrompi il controllo e fermerai la guerra. L'unico modo per interrompere il controllo di questi banchieri internazionali, la strada per porre fine per sempre al loro sfruttamento dell'umanità, è di abolire l'oro come base della valuta mondiale..."<br /><br />"Con cosa lo si potrebbe sostituire?" gli fu chiesto.<br /><br />"Questo è il punto in cui entra in ballo Muscle Shoals," disse Mr. Ford: "guardi che spettacolo abbiamo di fronte. Un esercito di ingegneri dice che ci vorranno $40,000,000 per completare la diga. Ma il Congresso in questo periodo è di manica stretta e non è dell'umore giusto per aumentare la tassazione. L'alternativa sono titoli al 4 per cento a scadenza trentennale. L'America, il più importante Governo del mondo, quando desidera $40,000,000 per portare a termine una grande opera pubblica è obbligata a recarsi dai venditori di moneta per comprare la sua stessa valuta. Alla fine dei 30 anni non solo deve ripagare i $40,000,000 ma anche il 120 per cento di interessi, letteralmente deve pagare $88,000,000 per poter utilizzare $40,000,000 per 30 anni...Pensateci bene. Potrebbe esserci qualcosa di più infantile e antieconomico?"<br /><br /><strong>Denaro governativo libero da debito</strong><br /><br />"Ora, io vedo un modo in cui il nostro Governo può completare questa grande opera senza pagare un nichelino ai venditori di moneta. E' solido come il granito e non comporta nulla di difficile. E' così semplice che, forse, le persone comuni non riescono a vederlo.<br />"Il Governo ha bisogno di $40,000,000. Cioè 2 milioni di banconote da 20 dollari. Il Governo dovrebbe emettere quelle banconote e con esse pagare tutte le spese collegate al completamento della diga. Con la diga completata questa potrebbe essere messa in funzione e, in un periodo di tempo più breve di quello che potreste immaginare, l'intera somma di $40,000,000 emessa potrebbe essere ritirata dal mercato grazie agli introiti generati dalla centrale."<br /><br />"Ma supponiamo che un imprenditore non voglia accettare questo tipo di valuta in pagamento" gli fu obiettato.<br /><br />"Non è una situazione possibile," disse Mr. Ford sorridendo. "In questo modo si arrogherebbe il diritto di governare.<br />"Emettere moneta nazionale, $30,000,000 per finanziare Muscle Shoals, sarebbe la cosa giusta da fare. Una volta che il metodo dell'emissione monetaria per finanziare i miglioramenti pubblici verrà provato il paese non vorrà più tornare indietro al metodo dei titoli..."<br /><br /></div><div align="justify"></div><div align="justify">"Quindi ecco (Henry) Ford che ci propone di finanziare Muscle Shoals con un'emissione di valuta invece che di titoli. Molto bene, supponiamo che il Congresso segua la sua proposta. Personalmente non ritengo che il Congresso abbia immaginazione a sufficienza per farlo, ma supponiamo che lo faccia. La somma necessaria viene autorizzata - diciamo $30 milioni. Le banconote vengono emesse direttamente dal Governo, come dovrebbe accadere per tutta la moneta.<br />"Al momento del pagamento gli operai ricevono queste banconote degli Stati Uniti. A parte il fatto che le banconote potrebbero riportare il simbolo di una diga invece che di una ferrovia ed una nave, come accade per alcune banconote della Federal Reserve, sarebbero uguali a qualunque altra valuta messa in circolazione dal Governo; sarebbero moneta a tutti gli effetti.<br />"Si baserebbero sul benessere pubblico già presente in Muscle Shoals; verrebbero ritirate attraverso gli incassi della diga. E' così, la popolazione degli Stati Uniti avrebbe a disposizione tutto quello che immette dentro Muscle Shoals e tutto quello che può trarne per secoli...l'infinita energia produttrice di benessere del fiume Tennessee...senza tasse e senza aumento del debito pubblico."<br /><br /><em>"Ma supponiamo che il Congresso non se ne renda conto, cosa succederebbe allora?" Fu chiesto ad Edison.</em><br /><em></em><br />"Il Congresso dovrebbe tornare al vecchio modo di fare affari. Dovrebbe autorizzare un'emissione di titoli. Dovrebbe recarsi dai mercanti di moneta per chiedere un quantitativo di valuta nazionale sufficiente a portare a termine un'opera che è una grande risorsa per il paese, e noi saremmo costretti a pagare l'interesse ai mercanti di moneta per l'utilizzo del nostro stesso denaro.<br />"Con il vecchio metodo ogni volta che desideriamo aumentare il benessere nazionale siamo costretti ad aumentare il debito nazionale.<br />"Questo è ciò che Henry Ford vuole prevenire. Lui pensa che sia stupido, e lo penso anche io, che per un prestito di 30 milioni della sua stessa moneta, la popolazione degli Stati Uniti debba essere costretta a pagare 66 milioni - questa è la cifra contando anche l'interesse. Persone che non scaveranno neanche una palata di terra né contribuiranno per un'oncia di materiale raccoglieranno dagli Stati Uniti più denaro di quanto raccoglieranno le persone che forniscono materie prime e lavoro.<br />"Questa è la cosa terribile degli interessi. In tutte le nostre grandi emissioni di titoli l'interesse è sempre maggiore del capitale. Tutte le nostre grandi opere pubbliche costano più del doppio del loro costo effettivo. Ma il punto è questo.<br />"Se la nostra nazione può emettere un titolo di debito da un dollaro allora può emettere una banconota da un dollaro. Ciò che rende valido il titolo rende valida anche la banconota. La differenza tra il titolo di debito e la banconota è che il titolo permette ai mercanti di moneta di raccogliere il doppio dell'ammontare del titolo più un 20 per cento addizionale, mentre la valuta paga solo quelli che contribuiscono direttamente a Muscle Shoals in modo utile...<br />"E' assurdo dire che il nostro paese può emettere $30 milioni in titoli e non $30 milioni in valuta. Entrambe sono promesse di pagamento, ma una ingrassa gli usurai e l'altra aiuta la popolazione. Se la valuta emessa dal Governo non fosse valida allora non sarebbero validi neanche i titoli di debito. Quando il Governo, per incrementare il benessere dalla nazione, si deve indebitare e sopportare il rovinoso pagamento di interessi a vantaggio di uomini che controllano il valore fittizio dell'oro si viene a creare una situazione terribile."</div>ErSandrohttp://www.blogger.com/profile/01509965958336452621noreply@blogger.com0