Pochi giorni fa ripensavo a un film che mi aveva colpito per la sua originalità. Si tratta di "Memento", un lungometraggio montato al contrario e che comincia dalla fine. Leonard Shelby (il protagonista della storia) soffre di un disturbo molto particolare: non ha la capacità di registrare la memoria a breve termine. Ricorda il suo nome, la sua infanzia e chi è il presidente degli Stati Uniti ma vive nell'impossibilità di accumulare nuovi ricordi. La pellicola mi trasmise molto bene la sensazione di sospensione onirica provata da Leonard mentre si muoveva per il mondo senza poter fare affidamento sulla sua mente e, quindi, senza avere punti di riferimento.
Noi tutti , bene o male, ci comportiamo in questo modo. Accumuliamo informazioni per poi dimenticarle quasi subito e ricominciare a vivere la quotidianità come se nulla fosse successo. Sentiamo in continuazione notizie che, se davvero venissero incamerate stabilmente, dovrebbero cambiare completamente il nostro modo di intendere e vivere la vita. Invece di modificare la rotta della nostra esistenza rimuoviamo quanto appreso per riprendere le "normali" attività a cui siamo abituati.
Parole riguardanti guerre, morti e povertà ci attraversano orecchie e cervello e la rapidità con cui le riusciamo a scordare in un colpevole atto di "dimenticanza" è paragonabile solo alla velocità con cui i mezzi di informazione passano da argomenti così importanti alle più incredibili stupidaggini.
Come i lotofagi dell'Odissea mangiamo di nostra spontanea volontà il fiore che ci porta l'oblio e andiamo alla deriva in questa vita mettendoci così alla mercé di chi, furbescamente, sa come approfittare delle nostre debolezze.
Non è un bene, non è un male, è la natura dell'uomo da svariate migliaia di anni a questa parte.
Ogni evoluzione nasce dalla constatazione delle proprie limitazioni. Solo osservandole senza pregiudizi e per ciò che sono è possibile prenderne atto e, quindi, agire nel modo corretto per superarle.
In "Memento" Leonard ha una missione. L'ultima cosa che ricorda è l'uccisione violenta della moglie ed il suo unico scopo nella vita è di vendicarsi. Non conosce il volto dell'assassino e la sua particolare condizione non gli permette di portare avanti un'indagine nel senso comune del termine. Come potrebbe, infatti, riuscire a fare progressi quando ogni scoperta è destinata ad essere dimenticata nel giro di poche ore? E' per questo motivo che il protagonista comincia a prendere appunti ed a fotografare tutto quello che può essere utile al suo scopo. Nell'impossibilità di ricordare Leonard cerca di avere costantemente accesso ad una serie di informazioni che gli permettano, ogni giorno, di ricostruire gli eventi accaduti fino a quel momento.
La cosa più interessante e che contraddistingue il film è che Leonard si tatua addosso le informazioni di maggiore importanza. Se la memoria non ricorda lo farà il corpo. Dove non giunge la mente arriva la volontà.
Non penso di essere migliore degli altri. Anche io sono soggetto a queste meccaniche e ogni tanto dimentico il mio scopo perdendo di vista la voglia di divulgare e di non vivere in modo passivo. A volte lo scoramento si fa sentire e mi assale un senso di impotenza. La gente mi guarda con occhi vacui e mi ascolta per poi rimuovere tutto e tornare a fare la vita di prima. Non è facile accettarlo e mi capita di chiedermi se valga la pena di fare quel che faccio.
Come Leonard necessito di paletti. Ho bisogno di ricordare, di dissuadermi dal dimenticare. Il blog è stato uno dei modi per "tatuarmi" e mettere dei punti fermi in grado di aiutarmi a ricostruire regolarmente il punto a cui ero rimasto.
E poi ci siete voi, i miei lettori.
Mi scrivete, mi fate i complimenti e mi indicate materiale sempre nuovo ed interessante. Siete un corroborante per la mia volontà e mi aiutate a non perdere la messa a fuoco. Mentre cammino per la mia strada la vostra presenza mi accompagna, mi dà forza e mi stimola a procedere negli studi e nelle riflessioni di modo da potervi sottoporre materiale sempre all'altezza delle vostre aspettative. Siete una spinta che mi porta a cercare di essere una persona migliore.
Per questo vi ringrazio e, per quanto possibile, spero possiate trovare in me un aiuto nella costante lotta che, in quanto esseri umani, dobbiamo combattere per ricordarci di ricordare.
A tutti voi un saluto,
Alessandro Bono.
4 commenti:
Grazie a te.
SY
Secondo me, in un certo senso, è una forma di difesa.
Siamo bombardati da informazioni terrificanti: crisi economica, energetica, ambientale, sociale. Fame e guerre, eventi catastrofici, epidemie. Per non parlare delle "piccole" cose "personali": malattie, perdite, incidenti.
La lista di negatività può essere lunga all'infinito. Ce n'è così tanta che a qualcuno vien addirittura la voglia di farla finita. Molti lo fanno.
Non sempre si è in grado di capire il problema. Non sempre si è in grado di avere la certezza che il problema sia reale. Non sempre si è in grado di immaginare ed attuare le soluzioni ai problemi. Non sempre si è in grado di dare una priorità ai problemi.
Per non parlare del totale senso di impotenza. Anche avendo capito che un problema è reale e che la soluzione c'è, ci si sente impotenti quando la soluzione avrebbe effetto solo se la "massa" agisse nello stesso modo. E non lo fa.
A questo punto diventa inevitabile filtrare, rimuovere, accantonare almeno una parte delle problematiche per godersi quel breve momento che ci è concesso di vivere senza impazzire. Facendo quel poco per sentirsi un po' apposto con la coscienza sperando di lasciare qualcosa di positivo a chi viene dopo.
Sonic Young: vederti passare da queste parti è sempre un piacere. Non commento molto, ma le brevi pause di riflessione che mi offri con il tuo lavoro sono sempre gradite.
Bricke: sono d'accordo. Infatti non penso che la dimenticanza sia un bene o un male in assoluto. Semmai possono essere positive o negative le sue conseguenze. Poiché sappiamo che questa è la nostra natura è bene fare dei nodi al fazzoletto almeno per le questioni su cui abbiamo qualche influenza (come evitare di chiedere un prestito per un bene superfluo dopo aver capito cosa sia il sistema della moneta-debito). So che tu sei particolarmente sensibile sulla questione ambientale. Il tipo di oblio colpevole di cui parlo è quello di chi, dopo aver visto innumerevoli servizi che parlano delle conseguenze dei comportamenti sconsiderati dell'essere umano, non si pone problemi a comprare una macchina dai consumi esagerati e continua a sprecare risorse come se non ci fosse un domani.
Godersi la vita e lasciarsi andare va bene, ma bisogna cercare di evitare di passare dalla parte del torto. Ecco perché ritengo che piantare qualche paletto possa essere utile.
Saluti,
Alessandro.
Un altro modo per non dimenticare è fare un bel giro di video su youtube. Salvare, e copiare su DVD.
E vedersi ogni tanto il proprio FILM, dalla regia tutta personale.
Ricordando quelle parole di kennedy sul P.I.L, o quel discorso di Bush sul terrorismo, o quella faccia del presidente del consiglio,o quelle strane ammissioni del direttore della Banca d'Italia.....e quelle scie di cui si parla al Tg.... e quel documentario che -guarda un òpò- le smentisce...
Saluti indimenticabili.
Anonimo Assiduo
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