Non vi dico niente di nuovo se vi faccio notare che abbiamo sempre meno soldi in tasca. E con questo non intendo dire che i nostri stipendi subiscono una costante erosione nel loro potere d'acquisto, fenomeno comunque presente e preoccupante, ma che le retribuzioni sono nominalmente più basse. Basta pensare al fatto che con l'introduzione dei co.co.pro. molti giovani si trovano a svolgere le medesime mansioni di chi ha il posto fisso percependo uno stipendio molto più basso, senza contare il mancato riconoscimento delle ferie, delle malattie, dei diritti previdenziali e dei costi della precarietà.
Cosa farebbe una persona normale? In mancanza di alternative accetterebbe i pochi soldi che gli vengono dati e si limiterebbe a stringere la cinghia in attesa di tempi migliori.
Ma noi non siamo persone normali. Siamo schizofrenici. L'indottrinamento che ci martella costantemente attraverso i mezzi di informazione ci convince che esistono una serie di beni di cui non possiamo fare a meno. In una situazione in cui non è più possibile mettere da parte i soldi, come facciamo a comprarci l'iphone o il nuovo televisore HD? Facendoci prestare il denaro attraverso un'apertura di credito che verrà restituito a rate.
E' proprio questo il punto. Non è vero che ci viene prestato qualcosa. Se avete compreso il meccanismo del signoraggio secondario avrete già capito che il denaro utilizzato per comprare il bene in questione non vi viene concesso dall'ente che vi dà il finanziamento. In realtà il denaro viene creato contestualmente all'acquisto e la sua emissione viene garantita dal vostro impegno a pagare la rata. Non so se il punto è chiaro. La master card non garantisce l'acquisto del nuovo televisore, ma sono i vostri ottanta euro al mese a rendere possibile l'operazione.
SE NON CHIEDESSIMO IL PRESTITO L'ENTE CREDITIZIO NON POTREBBE DISPORRE DEL DENARO PERCHE' NON LO HA!
Ogni volta che paghiamo con la carta di credito, accettiamo una rateizzazione o ci rivolgiamo ad una finanziaria, il prestatore diventa più ricco.
Ma se io presto 100 euro ad un mio amico, non divento forse più povero della cifra equivalente fino al momento in cui il denaro non mi viene restituito? Quando comprate un telefonino con la VISA, la VISA stessa diventa più ricca di un telefonino. Il bene non è vostro, ma dell'ente che vi ha prestato i soldi. Tanto che se non pagate il bene viene pignorato.
Siamo portati a pensare che chi fa un prestito guadagna solo sul tasso di interesse. Se mi prestano 100 e restituisco 120, chi mi ha concesso il prestito guadagna 20. Vero, ma solo se chi ha prestato non ha creato il denaro dal nulla. In questo caso guadagna anche sulla cifra capitale, ergo, 120.
Capite perché se pagate con la carta di credito vi fanno gli sconti? C'è interesse a farvi pagare con questi mezzi, ma per portarvi a fare un ricorso sempre maggiore al credito al consumo bisogna far sì che non siate in grado di risparmiare. Ed il cerchio si chiude.
Non sarebbe meglio aprire un credito direttamente presso il negoziante? Perché nella transazione si deve infilare un terzo? Nel caso del televisore, il bene è del negoziante, se salto la rata è sacrosanto che se lo riprenda. Quello che succede attualmente è che il negoziante vende al finanziatore in cambio di denaro appena creato e garantito dal vostro impegno a ripagare, mentre voi lo restituite con denaro sudato, guadagnato con il vostro lavoro. La garanzia non è data dalla carta di credito, ma da voi. Perché ci si fida dell'American Express e non di Mario Rossi? Perché nessuno conosce il meccanismo.
La prossima volta che fate strisciare la vostra carta, almeno che sia per un ben indispensabile, e non per il cellularino o il televisorone. Se non altro per il gusto di far guadagnare il meno possibile un ente che dovrebbe rimanere estraneo alla transazione. Se proprio non possiamo eliminare il danno almeno cerchiamo di minimizzarlo.