Istruzioni per l'uso

Un buon modo per farsi un'idea dell'argomento trattato in questo blog è visionare il documentario "La Moneta come Debito". Per chi volesse approfondire ho stilato una breve lista di fonti sugli argomenti signoraggio/sovranità monetaria. La potete trovare nel post "Bibliografia Essenziale". L'elenco è in costante aggiornamento.

I commenti non sono moderati, siete liberi di esprimervi nel modo che ritenete più opportuno. Ognuno è responsabile del suo pensiero, io rispondo solo delle parole scritte di mio pugno.

Benvenuti,
(ersandro@autistici.org)

Prima di esprimere qualunque dubbio o giudizio vi consiglio di leggere i seguenti post. Potreste trovare le risposte alle vostre domande.

F.a.q.-Parte Prima (Le banche commerciali emettono moneta?)
F.a.q.-Parte Seconda (Da dove prende valore la moneta?)
F.a.q.-Parte Terza (Esiste una soluzione?)

lunedì 14 settembre 2009

Sì, però...

Tipiche obiezioni di chi non vuole capire e le risposte di chi ha studiato.

...la Banca d'Italia non è una S.p.a.
Vero. Chiunque affermi il contrario sbaglia. La Banca d'Italia è definita dal suo statuto come istituto di diritto pubblico ed il suo capitale sociale non è suddiviso in azioni ma in quote. Il problema è che queste quote sono possedute al 95% circa da società private, nello specifico banche ed assicurazioni.

...l'identità di chi possiede le quote della BdI è irrilevante.
I titolari delle quote della BdI ne costituiscono l'assemblea ed hanno la possibilità di esprimere un numero di voti proporzionale al numero di quote possedute. Tra le altre cose l'assemblea ratifica il bilancio ed elegge il consiglio superiore. Questo, a sua volta, è il primo organo a pronunciarsi sull'identità dei governatori. Contrariamente a quanto si pensa comunemente, infatti, il presidente della repubblica si limita ad accettare o rifiutare il nominativo che, dopo diversi passaggi, gli viene proposto per tale carica. Se l'assetto proprietario della BdI fosse veramente irrilevante non si capirebbe perché l'art. 3 del suo statuto, inizialmente, prescrivesse che la maggioranza delle quote dovesse rimanere in mano ad enti pubblici e, dopo decenni in cui questa norma fu regolarmente ignorata, si sentì il bisogno di modificarlo. Questo provvedimento venne preso dopo che furono resi pubblici i nomi dei veri proprietari della BdI e regolarizzò di fatto la condizione illecita che si era venuta a creare. Invece di far rispettare la regola si preferì cambiarla.

...la BdI non può comprare titoli del debito pubblico alla loro emissione.
Si tratta di una precisazione inutile. E' vero che la BdI può acquistare i titoli solo in un secondo momento tramite operazioni di mercato aperto, ma questo non fa alcuna differenza. Vediamo cosa succede in entrambe i casi:

1) la BdI compra titoli contestualmente alla loro emissione. Il governo ha in mano un bot da 100€, la BdI lo acquista con una nuova banconota da 100€. Alla fine del giro il governo avrà 100€ in più e la BdI il bot.

2) la BdI può comprare titoli solo sul mercato aperto. Il governo ha in mano un bot da 100€, un privato lo acquista con 100€ che già esistevano sul mercato, la BdI compra il titolo dal privato con una nuova banconota da 100€. Alla fine del giro il governo avrà in mano 100€ in più, la BdI il bot mentre per il privato non cambia nulla (o quasi) visto che prima compra e poi vende. La differenza sta nel fatto che all'emissione i titoli vengono venduti tramite asta per cui il privato potrà acquistarli ad un prezzo vantaggioso. Supponiamo che un operatore acquisti all'asta il bot dell'esempio a 99.7€ invece che a 100€ e che, quindi, ottenga un ricavo dalla sua vendita. Nella sostanza non cambia nulla se non che dei nuovi 100€ in circolazione al governo ne vanno solo 99.7 e 0.30 andranno a privati.

Da notare che questa regola cambia da nazione a nazione ad ulteriore dimostrazione del suo carattere puramente formale.

...la BdI non può spendere i soldi che incassa.
Ma noi li abbiamo comunque dovuti pagare. Nell'equilibrio dei poteri non importa essere più ricco, ma poter tenere il "rivale" in debito. Immaginate un negoziante tiranneggiato da uno strozzino senza scrupoli. Cambierebbe forse qualcosa se quest'ultimo invece di spendere i soldi che gli vengono consegnati a restituzione del debito decidesse di bruciarli?

...i titoli di debito servono a dare valore al denaro. Senza sarebbe solo carta straccia.
Assolutamente falso. Il denaro ha valore perché viene convenzionalmente accettato. Si tratta di un principio economico enunciato in tutti i testi accademici. Per averne la prova basta guardarsi attorno: la gente dà valore al denaro pur non sapendo nulla delle meccaniche monetarie ed ignorando che a garantirlo ci sono titoli del debito pubblico.

...non è vero che le banche commerciali possono emettere moneta.
Pare assurdo, ma questa la sentirete molto spesso. Assurdo perché è smentita dai dati (il 90% circa del denaro esistente esiste solo sotto forma di numero su di un conto corrente) e va contro ciò che dicono gli stessi libri testo. Insomma, quando un opuscolo edito dalla Federal Reserve nel paragrafo "Who creates money?" ci dice che la maggior parte del denaro viene emesso dal sistema bancario non capisco come si possa ancora obiettare. La chiamerei "l'obiezione dell'ignorante".

...che dovremmo fare? Tornare al baratto?
E' la tipica domanda, fatta con tono derisorio, di chi proprio non vuole ascoltare. Se il vostro interlocutore dovesse uscirsene con queste parole il mio consiglio è di perdere le speranze e lasciarlo cuocere nel suo brodo. Si tratta in realtà di una resa: poiché non riesce a rispondere alle vostre argomentazioni la persona con cui state parlando cerca di cambiare discorso buttandolo sul grottesco.

...comunque è impossibile cambiare le cose.
Da notare che chi vi dice una cosa del genere vi sta, in realtà, dando ragione. Se poi di fronte ad un problema si preferisce fregarsene e girarsi dall'altra parte ciò dimostra solo la propria inconsistenza.

E per finire un classico, costantemente riproposto sotto diverse forme ed infinite varianti tutte riconducibili a...

...comunque il sistema funziona.
Vero. Funziona male.


A tutti un saluto,
Alessandro Bono

P.S.=ovviamente in questo post ho riportato solo una piccolissima selezione delle obiezioni che vi muoveranno. Non escludo di ampliarlo in futuro, magari anche con la collaborazione di voi lettori.

11 commenti:

dj sdong ha detto...

ottimo post, nella sua semplicità ci da una mano per diventare pecorelle MANNARE :)
stamani ho sentito un'intervista a un banchiere (non ricordo chi) su radio 24 .. dice che le banche non sono la causa dell'aumento del debito pubblico. in paroile povere, la banca centrale presta i soldi alle banche (che a loro volta dopo un po di tempo restituiscono) e BASTA.. peccato!!! il giornalista poteva chiedere dell'INTERESSE applicato in tutte le sue varianti... e io faccio l'operaio.. che nazione di MER*A.

ErSandro ha detto...

Grazie per l'apprezzamento, è sempre gradito.


Il nostro primo nemico è l'ignoranza (il secondo è la pigrizia). Probabilmente il giornalista non sapeva neanche di cosa stesse parlando.

Un saluto,
Alessandro

sergioloy ha detto...

anche il classico "meno male che lo Stato non stampa i soldi, se no, sai che inflazione!!" perchè è un altro cavallo di battaglia.

e pure la difesa strenua del porre a passivo l'ammontare nominale di denaro, nonostante sia creato dal nulla, criticata pure da Krugman, premio nobel a loro caro.

sergioloy ha detto...

a comunque, decisamente ottimo blog.

ErSandro ha detto...

Sergio, grazie per i complimenti.

Vero, l'obiezione riguardante l'iperinflazione è ricorrente. Anche quella però, come altre riportate, è già ad uno step successivo. Della serie: poiché non riesco a dimostrare che hai torto la butto su di un altro argomento.

Ovviamente noi sappiamo bene che chi aspira ad una riforma del sistema monetario vuole mettere sotto controllo l'emissione di denaro (meccanismo che attualmente viene sfruttato per il tornaconto di pochi privati) e non liberalizzarla.

A volte pare più semplice cercare di tirare giù i muri a testate. E forse lo è.

Meno male che abbiamo la testa dura.

Un saluto,
Alessandro

Anonimo ha detto...

io non ho ben capito , quando vado ad acquistare un bot o un btp in banca, a chi vanno i miei soldi. E' dunque più vantaggioso comprarli in asta?

Saluti, federico

ErSandro ha detto...

Tu privato cittadino non puoi comprare titoli del debito pubblico all'asta. Solo gli operatori autorizzati dalla Banca d'Italia possono farlo. La lista la trovi sul sito della BdI, Per la maggior parte si tratta di grandi banche (quindi enti privati)

Loro comprano ad un prezzo vantaggioso e poi rivendono a te, alla BdI o ad un altra banca guadagnandoci qualcosa.

Tu privato cittadino il bot lo puoi comprare solo da una banca o da un altro privato cittadino. I soldi vanno a chi te lo ha venduto.

Quando è la BdI a comprare (da te o da una banca) viene creata nuova moneta poiché questa acquista con denaro di nuova emissione.

Saluti,
Alessandro

Anonimo ha detto...

ho capito.
In questo momento, coi bot a zero o sottozero, penso che sia interessante questo:

http://www.corriere.it/economia/09_settembre_15/I_risparmiatori_scommettono_sui_30_anni_Giovanni_Stringa_74230748-a1bf-11de-a593-00144f02aabc.shtml

che ne dici?

federico

ErSandro ha detto...

Federico, è molto interessante. Grazie per la segnalazione.

Un titolo con scadenza a trent'anni...capisci bene che chi li emette oggi non si pone minimamente il problema del loro pagamento.

Un consiglio: quando devi riportare link molto lunghi utilizza http://tinyurl.com/.

Alessandro

menohopiusono ha detto...

Ciao Alessandro,

volevo solo esprimere il mio apprezzamento per il post. Non sai -anzi che dico?- sai molto meglio di me che frustrazione si prova quando ti obiettano sempre le stesse cose...quasi quasi mi stampo questo post e me lo porto dietro. E' breve ma secondo me vince tutte le obiezioni piú frequenti.


Filippo

PS Forse potró venire a Frascati il 26. Ma a che ora cominciate?

ErSandro ha detto...

Filippo, come sempre ti ringrazio per l'apprezzamento.

Per quanto riguarda la fiera di Frascati vai su http://azioni.primit.it e clicca sul link "info" della 23ma Fiera delle Verità. Troverai il programma della giornata.

Salvo inconvenienti dell'ultimo minuto dovremmo cominciare alle 15:30. Mi farebbe piacere se potessi venire (e magari portassi qualche amico...), conoscersi di persona è sempre meglio che parlare da dietro un monitor.

Saluti e (speriamo) a presto,
Alessandro