Istruzioni per l'uso

Un buon modo per farsi un'idea dell'argomento trattato in questo blog è visionare il documentario "La Moneta come Debito". Per chi volesse approfondire ho stilato una breve lista di fonti sugli argomenti signoraggio/sovranità monetaria. La potete trovare nel post "Bibliografia Essenziale". L'elenco è in costante aggiornamento.

I commenti non sono moderati, siete liberi di esprimervi nel modo che ritenete più opportuno. Ognuno è responsabile del suo pensiero, io rispondo solo delle parole scritte di mio pugno.

Benvenuti,
(ersandro@autistici.org)

Prima di esprimere qualunque dubbio o giudizio vi consiglio di leggere i seguenti post. Potreste trovare le risposte alle vostre domande.

F.a.q.-Parte Prima (Le banche commerciali emettono moneta?)
F.a.q.-Parte Seconda (Da dove prende valore la moneta?)
F.a.q.-Parte Terza (Esiste una soluzione?)

mercoledì 22 aprile 2009

Bias di Conferma

Negli ultimi millenni l'uomo è cambiato pochissimo, forse non è cambiato affatto. Le apparenti differenze con il passato sono imputabili agli illusori mutamenti dell'ambiente esterno ed al modo in cui una mente sostanzialmente sempre identica a se stessa vi si adatta. Il fatto che il nostro modo di pensare sia rimasto praticamente invariato nel tempo è riscontrabile nell'incredibile modernità degli scritti dei grandi maestri del passato, da Platone con il suo mito della caverna a Lao Tzu con il "Tao Te Ching" ("La via del Tao") fino ad arrivare all'insegnamento di J. Krishnamurti.
 
D'altronde lo sappiamo, per il ciclo evolutivo poche decine di secoli sono paragonabili ad un battito di ciglia. Aspettarsi che in un arco di tempo geologicamente così breve si verifichino cambiamenti apprezzabili in mancanza di evidenti mutazioni è decisamente poco realistico.

Ci piace credere di essere più evoluti degli uomini del passato, ma un atto di onestà intellettuale ci costringe a prendere atto dell'infondatezza di tale convinzione. Certo, siamo bombardati da un maggior numero di informazioni ma non ci vuole un genio per capire che quantità e qualità sono due cose differenti e che personaggi della levatura di Socrate o Giordano Bruno sono rari ed eccezionali oggi come ieri.

Tra i meccanismi trasversali dell'umano pensare a cui tutti siamo in misure diverse soggetti c'è quello che ha preso il nome di bias di conferma.

Una prima definizione viene da Francesco Bacone: "Si tratta di un peculiare e ripetitivo errore del capire umano di propendere maggiormente e con più enfasi nei confronti delle affermazioni più che delle negazioni". In particolare parliamo della tendenza della mente umana a seguire istintivamente e a prendere per buone le ipotesi che confermano il proprio modo di sentire e pensare.

Parole complicate per un concetto piuttosto semplice che vediamo applicato continuamente nella realtà quotidiana. Pensiamo a chi segue sempre il proprio politico preferito anche quando si contraddice palesemente, o (per scendere più nel triviale) al tifoso che preferisce credere alla malafede dell'arbitro piuttosto che accettare la sconfitta della propria squadra del cuore. Qualcosa di simile al bipensiero su cui avevo fatto alcune riflessioni in passato. 

L'influenza sul nostro agire da parte del bias di conferma, però, va ben oltre a quanto detto. Tale meccanismo è talmente forte e persuasivo che ci porta ad evitare a priori la considerazione o lo studio di tematiche che sappiamo essere potenzialmente pericolose per le nostre convinzioni precostituite. Nella pratica si tratta di una sorta di censura preventiva.

Orwell spesso si lamentava e si stupiva di come i primi detrattori del suo lavoro non fossero i poteri forti che criticava pesantemente, ma le persone comuni convinte del fatto che "dire certe cose non sta bene". Si tratta di un modo come un altro per evitare di mettersi in discussione nel timore di dover cambiare punto di vista.

Questo accade anche per quanto riguarda il sistema bancario ed i meccanismi di emissione di moneta. Tutti sappiamo che se un numero consistente di correntisti si presentasse contemporaneamente presso la filiale della banca per ritirare i propri risparmi il sistema economico collasserebbe. La corsa agli sportelli è un concetto di dominio pubblico al punto tale da essere presente pure in un film per bambini come Mary Poppins. 

I soldi non ci sono e noi pensiamo che sia una cosa normale.

Com'è possibile che un fatto del genere passi praticamente inosservato, che non sia uno stimolo ad approfondire i meccanismi di emissione e di circolazione della moneta, che non ci spinga a rilflettere sulla solidità delle regole che abbiamo adottato? La conclusione è una sola: non ci poniamo le domande perché abbiamo paura delle risposte. Preferiamo pensare che le banche ci prestino soldi veri, che ci chiedano un interesse perché questo rappresenta il legittimo rimborso per la loro privazione di risorse, che ci sia un buon motivo perché le cose funzionino così.

Meglio non indagare troppo però, non sia mai dovessimo scoprire qualcosa di scomodo o inaspettato.

Mettere in dubbio il sistema economico/bancario/monetario vuol dire stravolgere completamente la scala di valori che da esso deriva e che abbiamo accettato come nostra. Vuol dire domandarsi se sia eticamente giusto lasciarsi andare ai consumi mentre c'è gente che muore di fame, badate bene, non perché manchi il pane ma perché non ha i soldi per comprarlo. Vuol dire chiedersi quanta influenza abbia avuto anche la nostra avidità, e non solo quella dei banchieri, nella recente crisi o nell'impoverimento del terzo mondo.

Non c'è niente da fare, spendere centinaia o migliaia di euro in cellulari e abbigliamento ci piace talmente tanto che non osiamo guardare oltre il nostro naso per vedere le conseguenze delle azioni che compiamo. Piuttosto preferiamo sposare e supportare un modello che ci rassicuri, che ci ripeta costantemente che la colpa non è nostra ma di quei cattivoni dei politici, che se le cose stanno andando male la responsabilità è solo di un gruppo di broker senza scrupoli.

E' il tipico atteggiamento di chi critica il sistema ma non lo studia perché rischia di capirlo, di chi accusa senza guardarsi allo specchio, di chi (se mi passate la citazione biblica) vede la pagliuzza nell'occhio dell'altro senza notare la trave nel suo. E' per questo che personaggi come Grillo e Travaglio ci piacciono tanto. Soggetti di questo tipo si limitano a scaricare le responsabilità di tutti i mali su entità esterne, in qualche modo non fanno altro che darci conferme nella nostra colpevole illusione di essere dalla parte dei buoni.

Finché non capiremo che i mali della società sono solo un riflesso di quelli che risiedono nell'animo umano e che, fondamentalmente, sono sempre gli stessi da quattromila anni a questa parte sarà difficile fare qualche passo avanti.

Per fortuna la speranza non muore mai. Abbiamo le potenzialità per capire cosa c'è che non va, sta a noi decidere di utilizzarle e spingere gli altri a farlo.

Se non cerchiamo di superare le nostre stesse tare siamo destinati a stagnare. E' per questo che tutti i processi evolutivi iniziano con una constatazione delle proprie limitazioni. Bisogna solo cominciare, il resto viene da sé.

Sempre fiducioso nell'umana natura,
Alessandro Bono. 

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai mai pensato di scrivere un libro? mi metto in lista e ne compro 50!da che parte mi giro,trovo solo gente di parte,ancora pronta a scannarsi fra loro per delle ideologie stantie,logore.Finalmente un blog che predilige la passione per il ragionamento.

ErSandro ha detto...

In questo modo mi fai arrossire.

Mettiamola così, mi piace fare ciò che faccio a titolo gratuito, non riuscirei mai a far pagare un prezzo di copertina per divulgare quello che sento. Il solo fatto di poterlo fare mi compensa enormemente. Ed i commenti come il tuo sono impagabili.

Grazie ancora per i complimenti e a presto.

Alessandro.

francofarina ha detto...

ho molto apprezzato questa tua riflessione,ErSandro.si!è così.scaricare tutte le colpe della nostra società su chi ci governa o comanda(sono strettamente legati ma non necessariamente gli stessi)è lo "sport"preferito da tutti noi.su youtube,è talmente palese questo,che anche i cossiddetti "acculturati" o "informati" si piccano della loro consapevolezza,e, di conseguenza,dell'altrui "ignoranza"..è l'errore più grossolano che si possa intraprendere,pensare che,nella scala gerarchica,chi detiene le posizioni di vertice,abbia la possibilità di decidere,a prescindere dalla quantità.E,se,invece,fossi proprio IO la causa di tutto ciò?se fossi IO,per ciò che NON faccio,a determinare questa realtà?BINGO!ecco a voi il mondo,dove il male è incurabile,ed IO la vittima,di un male, effetto di una volontà di pochi, sulla "incapacità" di molti.Altrimenti,la TRUFFA del SIGNORAGGIO,non si spiegherebbe,se non,con la consapevolezza,che faccio parte della catena del sistema,ne più,ne meno.Se NON lo voglio,NON ne faccio parte,altrimenti,non posso che prenderne atto.Le sfumature,son parte del paesaggio,ed IO,faccio parte del paesaggio.grazie per avermi dato l'opportunità di riflettere,partendo da me stesso.sempre

Climber15 ha detto...

Ciao approfitto della tua disponibilità per chiederti un chiarimento sulla questione della riserva frazionaria del sistema bancario.
si dice che le banche commerciali se raccolgono 100 possono prestare fino a 1000 con il meccanismo della riserva frazionaria ma se così fosse come potrebbero redarre un bilancio?
come potrebbe quadrare l'attivo con il passivo?
c'è qualche particolare che non ho compreso?
grazie CArlo

ErSandro ha detto...

Grazie a te franco, vederti da queste parti è sempre un piacere.

Climber, la questione che sollevi è il fulcro del problema e l'origine della truffa. Cercherò di semplificare al massimo, ma considera che puoi trovare trattazioni più approfondite in giro per la rete.

Facciamo un esempio terra terra: io Alessandro chiedo in prestito alla banca 100 euro ad un tasso di interesse del 10% in un anno. La banca esegue due scritture contabili:

1) Alessandro c/c -100 (ricorda che per la banca gli incrementi del mio conto corrente sono passività dato che si tratta di soldi che mi deve)

2) crediti verso Alessandro +110

In questo modo sembrerebbe che il guadagno sia costituito da 110-100, cioè i soli 10 euro di interesse. Il punto però è che avendo la banca segnato il -100 dal nulla, cioè emettendo contestualmente la moneta prestata e non sottraendola dal suo patrimonio, in realtà non ha sostenuto dei costi. Ergo i 110 che restituisco sono per lei tutto guadagno.

L'importante è mantenere il rapporto fissato con la riserva obbligatoria. Se cerchi su youtube il mio video "Il libro di economia ed il signoraggio" vedrai che si tratta di un processo legalmente riconosciuto e regolamentato.

Spero di essere stato chiaro, altrimenti chiedi pure.

Saluti,
Alessandro.

Anonimo ha detto...

Alessandro,

c'e' un aspetto che non mi torna nella tua spiegazione: se la banca crea i 100 dal nulla e poi incassa anche 10 di interesse piu' i 100, perche' dovrebbe essere restia a prestare a chi non concede buone garanzie? Se uno ha un reddito basso e discontinuo, la banca nel caso migliore incassa 110, nel peggiore ne incassa una parte (diciamo 20) e alla fine ottiene anche un immobile dato a garanzia. Avendo creato 100 dal nulla, avrebbe come ritorno 20 + la casa, e come perdita 80, che pero' sono stati creati dal nulla, quindi la perdita e' nulla. Insomma, prestare sarebbe sempre un affare, in ogni caso. Allora perche' l'esperienza di molti e' che ottenere un prestito non e' per niente facile?
Grazie per un'eventuale risposta e complimenti per il blog.
Cristiano.

ErSandro ha detto...

Cristiano, prima di tutto ringrazio per i complimenti.

Il fatto che la banca crei denaro dal nulla solo perché ne esiste richiesta è un dato di fatto verificabile negli stessi libri di testo universitari. Invito anche te a visionare il video che ho consigliato a Carlo nel mio commento precedente.

Detto questo il fatto che la banca sia restia a concedere prestiti a chi non viene considerato un buon pagatore può essere dovuto a diversi motivi. Oltre ad uno scontato "salvare le apparenze", una delle cause più importanti consiste nel fatto che le stesse banche utilizzano le promesse di pagamento per fare ulteriori investimenti. Se il debitore non dovesse pagare, quindi, la sua insolvenza si trasforma nell'insolvenza dello stesso istituto di credito. Ricorda sempre che le banche sono nel complesso sì creditrici, ma di un debito insaldabile.

Considera anche che il vero scopo della banca non è il rientro del capitale con gli interessi (il denaro lo può emettere a piacimento finché ce ne è richiesta) ma l'appropriarsi dei beni messi, per l'appunto, a garanzia.

Avevo parlato della questione in un mio vecchio post intitolato "Perché le banche falliscono". Lo puoi trovare nell'archivio dell'ottobre 2008. Te ne consiglio la lettura e ti invito, eventualmente, a proporre eventuali dubbi che non trovano risposta.

Un saluto,
Alessandro.

Anonimo ha detto...

"una delle cause più importanti consiste nel fatto che le stesse banche utilizzano le promesse di pagamento per fare ulteriori investimenti"
mi sviluppi questo concetto per cortesia? Nel momento in cui concede il prestito la banca sta già investendo.. o no? A quali ulteriori investimenti ti riferisci?

Daniele

ErSandro ha detto...

Daniele, il denaro creato ex novo dalla banca non viene incassato subito dato che può essere emesso solo attraverso la concessione di un credito. Inizialmente, quindi esce dalle sue casse per dare vita ad un flusso di rate che rientrano poco a poco.

Gli impieghi di questi flussi sono molteplici per cui mi limiterò ad un paio di esempi.

Perché aspettare anni per la restituzione totale del debito se la presunta capacità di restituirlo da parte di chi lo ha contratto può essere spesa oggi?

La banca, di norma, preferisce scaricare il rischio su altri soggetti per monetizzare subito, ma per farlo ci deve essere credibilità da parte della banca che si fa garante (solo a livello di immagine) del debitore, altrimenti nessuno acquisterà.

In altre occasioni la banca emette sulla base dei titoli esistenti altri titoli (pratica alla base della scarsa tracciabilità odierna dei mutui subprime). Anche in questo caso partire da debitori "affidabili" facilita il compito.

Nella pratica, però, vediamo come il meccanismo perverso alla base del debito sfugge inevitabilmente di mano portando gli stessi istituti di credito a concedere prestiti anche a chi non garantisce i pagamenti.

Quello dei cattivi pagatori è un mercato che viene costantemente sfruttato quando quello dei buoni pagatori viene saturato.

Pensare che l'attuale crisi sia dovuta all'avidità dei banchieri è riduttivo. Si tratta di persone che hanno strumenti di previsione molto più precisi e sofisticati dei nostri. Se hanno percorso strade così rischiose è perché non avevano scelta.

La difficoltà che le persone hanno nell'ottenere credito il più delle volte è dovuta al fatto che la loro scarsa affidabilità può comportare difficoltà nella vendita o impiego del debito.

La banca i soldi da lei creati li vuole oggi, non tra 40 anni quando finirò di pagare il mutuo.

Alessandro.

Anonimo ha detto...

Non saremo mai d'accordo sul fatto che le banche commerciali creano denaro dal nulla.
Se così fosse chi vieterebbe di essere loro stesse a chiedere i prestiti (veicolo per col quale -stando al tuo ragionamento- si emette denaro) e di coprire le perdite di un debitore insolvente semplicemente allestendo un nuovo prestito attraverso un prestanome?
Cristiano ti ha sollevato una obiezione giustissima. Se non hanno nulla da perdere emettendo denaro a prestito come mai le banche sono fallite?
Sono fallite perchè un cliente che non paga è una sciagura per la banca: Il fine della banca è che il debitore paghi fino all'ultimo cent. Quando un mutuatario è in difficoltà, la prima cosa che la banca gli propone è allungare il prestito, non prenderti la casa.
Impossessarsi dell'immobile è l'ultima spiaggia (in Italia tra le prime insolvenze e la vendita all'asta dell'immobile passano in media 7 anni)
Alle aste gli immobili sono lettaralmente svenduti e quel che incassa la banca è sempre inferiore all'ammontare del mutuo concesso. Ammontare che non ha affatto creato dal nulla, ma per il quale ha attinto ai conti dei depositanti o è andata a rifornirsi (pagando!) sul mercato interbancario.
La crisi ha avuto il suo culmine nei mesi di ott-nov 2008 quando i prestiti tra le banche si sono arrestati. (e il tasso euribor schizzò ben oltre il riferimento BCE) questo perchè non si fidavano più le une delle altre: prestare a un'altra banca rischiava di equivalere a perdere del denaro. Che motivi avrebbero di aver paura se fosse invece vero che lo creano dal nulla al momento in cui prestano? Non è così Sandro

Saluti. Daniele

ErSandro ha detto...

Daniele, non si tratta di una mia opinione. Prendi un libro di testo di macroeconomia, vai al capitolo sulla riserva frazionaria e troverai scritto che le banche commerciali emettono moneta solo per il fatto che ne esiste richiesta. L'unico limite è nella disponibilità del pubblico ad indebitarsi, nell'ammontare della riserva e nella ratio imposta per legge (negli esempi si considera spesso un 10%, ma nella pratica si parla di percentuali minori).

Lo hai visto il video che ho citato ed in cui riporto le scansioni dei testi? Lo hai letto Modern Money Mechanics o un qualunque libro di testo universitario sull'argomento? Troverai solo conferme a quello che dico.

Non capisco se contesti il fatto che la banca emetta moneta. Secondo te la moneta circolante è uguale a quella fisica? Pensi che le banconote costituiscono la totalità della liquidità? Te lo chiedo perché non capisco il tuo punto di vista.

Se invece concordi sul fatto che la banca commerciale emetta moneta ti chiedo allora quali garanzie pone a fronte di tale operazione.

Ti chiedo un piacere: se sei Phoenix, potresti scegliere una firma ed usare sempre quella? Solo per un fatto di onestà intellettuale e per rendermi più semplice capire con chi parlo.

Un saluto,
Alessandro.

Anonimo ha detto...

...forse potrebbe interessarvi questo...

http://www.anakedview.com/benvenuti_in_matrix.html

Anonimo ha detto...

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Bruno ha detto...

E' dal 1943 che nei caveau delle banche centrali non c'è oro per la copertura della moneta che stampano.Quindi è da qull'anno che stampano moneta falsa cioè carta colorata...comunque credo che si sia andati fuori tema, il discorso si basava sul fatto di capire bene che cos'è il bias di conferma.Comunque l'argomento denaro, signoraggio banke ecc. è un'ottimo argomento.